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Demòdoco
(gr. Demódokos, lat. Demodocus)
Personaggio dell’Odissea, è un aedo cieco che risiede nell’isola di Schèria presso la corte del re Alcinoo; egli canta gli amori di Ares e Afrodite e le imprese dei Greci a Troia, suscitando il pianto in Odisseo. Gli antichi eruditi lo identificarono talora con l’aedo anonimo menzionato in Odissea III 265 ss. e attivo presso la reggia di Agamennone; più spesso videro in lui una controfigura di Omero, che si sarebbe in questo modo autoritratto. Difficile, in realtà, dire se l’immagine del poeta cieco (diffusa in Grecia e in molte altre culture) sia derivata a Demodoco dalla tradizionale rappresentazione di Omero o viceversa: né può essere escluso che i due ritratti siano, almeno in origine, del tutto indipendenti. Demodoco venne ben presto considerato un personaggio storico, e la sua poesia fu oggetto di speculazioni di carattere erudito e accostata per tipologia, contenuto e genere (la citarodia) a quella di Stesicoro: il che servì anche a sgravare Omero dalla ‘colpa’ di aver composto un brano licenzioso e burlesco come quello relativo ai rapporti adulterini di due importanti divinità.
[Federico Condello]
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