|
Agón
(gr. agón)
Il termine agón indica in generale ogni sorta di ‘confronto’, ‘gara’, ‘lotta’, ‘rivalità’, sia essa applicata all’àmbito fisico o all’àmbito intellettuale. L’origine del termine è da ricercare nel verbo ágo («conduco», «guido») e il significato più concreto di agón, più volte attestato in Omero, è probabilmente «luogo di riunione». Di qui si sviluppò il senso di «gara» organizzata, con particolare riferimento alle competizioni atletiche tipiche dell’aristocrazia arcaica, e quindi anche delle competizioni poetiche e in generale (al di là di precise occasioni formalizzate) di ogni confronto o sfida di carattere intellettuale o artistico. Ipotesi recenti hanno tentato di mettere in relazione il concetto di agón con quelli, in effetti correlati ma certamente posteriori, di ‘sforzo’, ‘sofferenza’, ‘pena’ (cfr. agonía), evidenziando lo stretto legame di occasioni rituali come le competizioni atletiche (o poetiche) e il culto di eroi, così diffuso in Grecia, di cui il mito narrava le vicende, le imprese, le sofferenze.
Un luogo comune degli studi moderni sul mondo antico – almeno a partire da Burckhardt e da Nietzsche – vuole che lo ‘spirito agonistico’ sia una delle cifre più caratteristiche dell’uomo greco (e uno dei lasciti più duraturi della grecità all’occidente): un’idea che secondo altri andrebbe almeno precisata in senso sociologico (limitatamente all’uomo aristocratico greco), se non addirittura liquidata come proiezione di valori affatto moderni.
[Federico Condello]
|