"LA ROTONDA"
(Vicenza)



“Le ville”

All’epoca di Andrea Palladio era consuetudine che i nobili si facessero costruire delle grandi abitazioni in campagna, chiamate “ville”, dove amministravano le proprietà agricole e potevano anche riposarsi.
Questi signori, evidentemente molto ricchi, facevano a gara per avere le ville più belle e lussuose, ma anche funzionali. Infatti esse dovevano essere, certamente, eleganti e adatte a proprietari abituati al lusso della vita in città, ma dovevano anche essere comode, per ospitare la famiglia del padrone, i domestici, il bestiame e tutta l’attrezzatura da lavoro.
Gli artisti e gli architetti dell’epoca, per soddisfare i gusti dei signori, si ispiravano allo stile dell’architettura dell’antica Grecia e di Roma. La Grecia e Roma erano infatti considerate le massime espressioni di civiltà e quindi dovevano essere imitate.
Le ville del Palladio presentano una facciata con colonne che ricorda i templi classici, ma sono nello stesso tempo funzionali e si inseriscono in modo armonioso nel paesaggio intorno.

“La Rotonda”

Fra tutte le ville progettate dal Palladio spicca Villa Almerico Capra Valmarana, che prende il nome dal proprietario, Paolo Almerico.
Per questo importante personaggio Palladio progetta e realizza, tra il 1566 e il 1571, una residenza assolutamente unica, a metà fra il palazzo di città e la villa di campagna, a pochi chilometri dal centro di Vicenza. Palladio stesso descrive il luogo dove sorge la villa molto piacevole.

Ma perché questa villa viene chiamata “La Rotonda”? Probabilmente perché il salone centrale, sormontato da una cupola, è perfettamente rotondo: da qui si può godere della vista del meraviglioso paesaggio circostante, in ogni direzione!
“La Rotonda” è catalogata patrimonio mondiale dall’Unesco.