CAMPANIA
PAESTUM (SALERNO)


 

A spasso con gli antichi per la città dei Greci

La città sorgeva in un luogo bellissimo e sicuro: venne infatti costruita sopra a una specie di terrazza di roccia, proprio di fronte al mare e con intorno una vasta e fertile pianura da coltivare. Inoltre era circondata da una poderosa cerchia di mura lunga quasi 5 chilometri: in corrispondenza dei punti cardinali si aprivano le porte maggiori di accesso alla città: Porta Marina a ovest (verso il mare), Porta Aurea a nord, Porta Sirena a est e Porta della Giustizia a sud.
Assolutamente caratteristica era la pianta della città, ordinata e simmetrica, inventata proprio dai Greci: l’aspetto era quello di una griglia con due grandi strade da est a ovest e una fitta rete di stradine minori da nord a sud che si incrociavano a 90 gradi.
La città risultava così divisa in tanti isolati lunghi e stretti a eccezione della fascia centrale. Qui, infatti, c’era un grande spazio che serviva come area pubblica, a sua volta divisa in tre parti: in mezzo la piazza principale per il commercio e per la politica con i suoi edifici civili; a nord e a sud due grandi aree sacre recintate, dove ancora oggi si conservano i più famosi monumenti della città: i templi.

Nell’area sacra meridionale si trovano due templi dedicati alla dea Era, che normalmente vengono chiamati “Basilica” e “tempio di Posidone o Nettuno”.
Nell’area sacra settentrionale, invece, sorge un tempio dedicato alla dea Athena, spesso chiamato “tempio di Cerere”.
Tutti e tre i templi erano perfettamente orientati da est a ovest, sono peripteri, cioè completamente circondati da un colonnato, di stile dorico e costruiti con una pietra locale, un calcare dal colore caldo.

Il primo a essere costruito nel VI secolo a.C. fu la “Basilica”, con 9 colonne sui lati corti e 18 su quelli lunghi. All’interno del colonnato c’era la cella del tempio dove si trovava la statua della dea Era; la cella era divisa in due corridoi da 8 colonne. Sul fondo della cella, in una stanzetta rettangolare, veniva conservato il tesoro.
All’esterno le parti alte del tempio erano in origine rivestite con lastre di terracotta dipinte a colori vivaci, rosso e azzurro, mentre il resto del tempio era rivestito di stucco bianco.
Il secondo a venire costruito fu il tempio di Athena, detto “di Cerere”, con 6 colonne per 13. Ultimo a essere costruito, nel V secolo a.C., e oggi meglio conservato, è il “tempio di Poseidon”, con 6 colonne per 14. Caratteristica era la cella divisa in tre corridoi. Davanti alla facciata a est si può vedere un grande altare. Si tratta sicuramente di uno dei templi greci più famosi al giorno d’oggi!
L’ultimo edificio sacro greco di Poseidonia è uno strano monumento, in parte ancora oggi misterioso. Si tratta di una cella seminterrata dentro alla quale sono stati ritrovati preziosissimi vasi in metallo.

Ma il santuario più grande e ricco di tutti si trovava, in realtà, all’esterno della città, vicino alla foce del fiume Sele, dunque proprio al limite nord del territorio greco: il famoso “santuario di Era alla foce del Sele”. Qui, oltre ai resti di un tempio e alcuni tempietti minori, gli archeologi hanno trovato anche molte lastre di pietra scolpite con scene del mito.

Infine, bisogna ricordare che nelle campagne attorno alla città gli archeologi hanno ritrovato moltissime tombe raggruppate in cimiteri (o necropoli), dentro le quali erano conservati ricchi e interessanti corredi funerari composti da vasi in terracotta o metallo, statuine, piccoli gioielli e armi di bronzo. Alcune tombe, inoltre, sono decorate all’interno con splendide pitture.
Tra queste una risale all’epoca dei Greci: la famosissima “Tomba del tuffatore”, nella quale si vedono una serie di uomini semisdraiati a banchetto mentre ascoltano una suonatrice di flauto e, in un’altra scena, un giovane che si tuffa. Probabilmente il significato è quello del passaggio dalla vita alla morte e nello stesso tempo ci si augura che nell’oltretomba il morto possa condurre un’esistenza piacevole!