Giovanni Boccaccio
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Griselda
condizione alla vostra nobilità in alcun modo non convenirsi
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, e quello che io stato
son con voi, da Dio e da voi il riconoscea, né mai, come donatolmi, mio il feci o ten-
ni, ma sempre l’ebbi come prestatomi: piacevi di rivolerlo, e a me dee piacere e pia-
ce di renderlovi: ecco il vostro anello col quale voi mi sposaste, prendetelo. Coman-
datemi che io quella dote me ne porti che io ci
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recai: alla qual cosa fare né a voi
pagator né a me borsa bisognerà né somiere
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, per ciò che di mente uscito non m’è
che ignuda m’aveste; e se voi giudicate onesto che quel corpo nel quale io ho porta-
ti figliuoli da voi generati, sia da tutti veduto, io me n’andrò ignuda, ma io vi priego,
in premio della mia verginità che io ci recai e non ne la porto, che almeno una sola
camiscia sopra
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la dote mia vi piaccia che io portar ne possa».
Gualtieri, che maggior voglia di piagnere avea che d’altro, stando pur col viso duro,
disse: «E tu una camiscia ne porta».
Quanti dintorno v’erano il pregavano che egli una roba le donasse, ché non fosse ve-
duta
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colei che sua moglie tredici anni e più era stata, di casa sua così poveramente
e così vituperosamente
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uscire, come era uscirne in camiscia; ma in vano andarono i
prieghi
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; di che la donna, in camiscia e scalza e senza alcuna cosa in capo, accoman-
datili
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a Dio, gli uscì di casa e al padre se ne tornò con lagrime e con pianto di tutti
coloro che la videro. Giannucolo, che creder non avea mai potuto questo esser vero
che
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Gualtieri la figliuola dovesse tener moglie, e ogni dì questo caso aspettando
109
,
guardati l’aveva
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i panni che spogliati s’avea quella mattina che Gualtieri la sposò;
per che recatigliele ed ella rivestitiglisi, ai piccoli servigi della paterna casa si diede,
sì come far soleva, con forte animo sostenendo il fiero assalto della nimica fortuna.
Come Gualtieri questo ebbe fatto, così fece veduto
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a’ suoi che presa aveva una fi-
gliuola d’uno dei conti da Panago
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, e faccendo fare l’appresto grande
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per le nozze,
mandò per Griselda che a lui venisse; alla quale venuta disse: «Io meno questa donna
la quale io ho nuovamente tolta
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, e intendo in questa sua prima venuta d’onorarla;
e tu sai che io non ho in casa donne che mi sappiano acconciare
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le camere né fa-
re molte cose che a così fatta festa si richeggiono: e per ciò tu, che meglio che altra
persona queste cose di casa sai, metti in ordine quello che da far ci è, e quelle don-
ne fa invitare che ti pare, e ricevile come se donna di qui
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fossi: poi, fatte le nozze,
te ne potrai a casa tua tornare».
Come che queste parole fossero tutte coltella al cuore di Griselda, come a colei che
non aveva così potuto por giù
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l’amore che ella gli portava, come fatto avea la buo-
na fortuna, rispose: «Signor mio, io son presta e apparecchiata
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». Ed entratasene
co’ suoi pannicelli romagnuoli
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e grossi in quella casa, della qual poco avanti era
uscita in camiscia, cominciò a spazzare le camere e ordinarle, e a far porre capoletti
e pancali
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, per le sale, a fare apprestare la cucina, e ad ogni cosa, come se una pic-
cola fanticella
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della casa fosse, porre le mani, né mai ristette che ella ebbe tutto ac-
concio e ordinato quanto si convenia.
E appresso questo, fatto da parte di Gualtieri invitare tutte le donne della contrada,
cominciò ad attender la festa: e venuto il giorno delle nozze, come che i panni aves-
se poveri in dosso, con animo e con costume donnesco
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tutte le donne che a quelle
vennero, e con lieto viso, ricevette. Gualtieri, il quale diligentemente aveva i figliuoli
100.
non convenirsi:
che non era adatta.
101.
ci:
qui.
102.
somiere:
bestia da soma.
103.
sopra:
oltre.
104.
fosse veduta:
va collegato al successivo
«uscire».
105.
vituperosamente:
vergognosamente.
106.
in vano... prieghi:
le preghiere furono inu-
tili.
107.
accomandatili:
raccomandatili
(coloro che
avevano pregato Gualtieri per lei).
108.
questo ... che:
che fosse vero questo fat-
to, e cioè che.
109.
ogni dì ... aspettando:
aspettandosi ogni
giorno che accadesse questo
(cioè che Griselda
tornasse a casa).
110.
guardati l’aveva:
le aveva conservato.
111.
fece veduto:
fece credere.
112.
Panago:
Panico
, presso Bologna (vedi il topo-
nimo Borgo Panigale).
113.
l’appresto grande:
i preparativi solenni.
114.
nuovamente tolta:
appena preso in moglie
;
si noti la distinzione, già emersa, fra «menare» o «spo-
sare» (che significa “fidanzarsi”) e «togliere», “prende-
re in moglie”, cioè celebrare le nozze vere e proprie.
115.
acconciare:
preparare.
116.
donna di qui:
signora di questo luogo, di
questa casa.
117.
por giù:
deporre, annullare.
118.
presta e apparecchiata:
pronta.
119.
romagnuoli:
contadineschi, grezzi.
120.
capoletti e pancali:
imbottiture
poste rispet-
tivamente sulla testata dei letti e sui sedili.
121.
fanticella:
servetta.
122.
donnesco:
da padrona
(in contrasto con l’abi-
to da serva).
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185
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195
Dopo le nozze ‘vere’
del marchese e del-
la pastorella, vengo-
no predisposte noz-
ze ‘false’, altrettan-
to magnifiche e de-
scritte con maggiori
dettagli.
Questa espressione,
come altre nel testo,
sembra ricalcare le
parole con cui Maria
nel Vangelo rispon-
de all’annunciazio-
ne dell’angelo: «Ec-
co l’ancella del Si-
gnore... Che avvenga
di me secondo la tua
parola».
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