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Il Medioevo
Il Decameron
Analisi guidata
La novella si basa su una struttura lineare e ripetuta:
si apre con un
prologo
, in cui si pongono le premes-
se della beffa; segue la
prima beffa
, cioè il furto del
porco, che si conclude con la comica scena in cui
Calandrino si lamenta e Bruno e Buffalmacco fingo-
no di crederlo un astuto commediante. La
seconda
beffa
è collegata alla prima: poiché Calandrino insi-
ste, i due «amici» propongono una sorta di «giudizio
di Dio», che si conclude con Calandrino obbligato a
sputare le due disgustose pasticche appositamen-
te preparate per lui. Nell’
epilogo
, Calandrino è co-
stretto alla completa capitolazione.
Individua nel testo le parti che lo compongono,
attribuendo a ciascuna un breve titolo esplicati-
vo.
Spiega in che modo le due beffe sono strettamen-
te collegate.
Riassumi la vicenda in non più di venti righe.
La struttura lineare del racconto
Le caratteristiche di Calandrino – personaggio mo-
dellato su un mediocre pittore fiorentino realmen-
te esistito – sono la credulità, la sprovvedutezza, la
faciloneria, l’avidità, la diffidenza mal riposta, la co-
dardia. Non si tratta di una «maschera», ossia di un
personaggio connotato da un solo tratto dominante,
ma di
un «tipo», riflesso di una figura sociale ri-
corrente nel
Decameron
: quella del
campagnolo
inurbato
, divorato da ambizioni superiori alle pro-
prie forze, pronto a ricercare l’interesse persona-
le e a credere ingenuamente ai consigli degli amici
cittadini di cui vuole sentirsi all’altezza.
Bruno e Buffalmacco non agiscono solo per il gu-
sto un po’ sadico di infliggere una sofferenza allo
sciocco Calandrino, ma anche
animati dal piace-
re «estetico» di organizzare
– nei minimi dettagli –
una burla ben congegnata
. Nel loro «castigare» la
dabbenaggine altrui con l’esercizio spietato dell’in-
gegno, sacrificando al piacere della beffa ogni sen-
sibilità e ogni rispetto, i due incarnano un aspetto
dello spregiudicato individualismo tipico della bor-
ghesia trecentesca.
Infine,
il personaggio di monna Tessa
, che in que-
sta novella non compare se non nella mente del ma-
rito,
subisce nelle quattro novelle dedicate a Ca-
landrino una significativa evoluzione
: nella prima
è il capro espiatorio della stupidità di Calandrino;
nella seconda, come si è visto, è l’incubo sul quale
fanno leva gli amici beffatori; nella terza dimostra
saggezza ed equilibrio; nella quarta infine, dopo il
fallito adulterio del marito, si prende la sua piena
rivincita, fisica e morale. Tessa, avveduta e tutt’al-
tro che ingenua, è l’opposto del marito, che la teme
e a volte la perseguita stupidamente, ma che solo
grazie a lei resta ancorato alla realtà.
Quali sono i tratti di Calandrino che emergono
dalla novella letta? Rispondi facendo i necessari
riferimenti al testo.
Per quali aspetti Calandrino è un personaggio co-
mico? Per quali aspetti potrebbe apparire pateti-
co? Perché Boccaccio non si sofferma su quest’ul-
timo aspetto?
Il contrasto fra Calandrino da un lato e Bruno e
Buffalmacco dall’altro rimanda al contrasto fra
campagna e città, contadini e cittadini. Motiva
questa considerazione ricercando nel testo qual-
che passo particolarmente significativo, che puoi
trascrivere in una tabella come quella seguente.
Calandrino
(campagna)
Bruno e Buffalmacco
(città)
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.........................................
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La paura della moglie è una delle caratteristiche
di Calandrino. Dove emerge questo tema nella
novella letta?
Perché la paura della moglie costituisce un tema
significativo, alla luce del modo in cui vengono
rappresentate le donne nel
Decameron
?
Esponi e motiva le tue considerazioni in un breve
testo.
I personaggi di una «commedia» ben orchestrata
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