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Giacomo Leopardi
4
La quiete dopo la tempesta
La ripresa delle attivi-
tà quotidiane nel borgo
viene colta attraverso i
gesti consueti di alcuni
personaggi.
L’anastrofe, anticipando
il verbo, sottolinea il gio-
ioso stupore con cui si
annuncia la fine del vio-
lento acquazzone.
T8
La quiete dopo la tempesta
Canti
, XXIV
Coordinate
La lirica fu scritta tra il 17 e il 20 
settembre 1829, pochi giorni prima del 
Sabato del
villaggio
, che la segue immediatamente nei
Canti
 e 
a cui si collega nei temi e nella forma. Il testo fa par-
te della sezione dei cosiddetti «grandi idilli» e venne 
pubblicato per la prima volta nell’edizione del 1831 
del canzoniere leopardiano. 
Il testo
Nel borgo di Recanati, alla fine di una vio-
lenta tempesta, gli abitanti ritornano alla vita con rin-
novata allegria, dopo la scampata paura. Ma il poeta 
osserva con amarezza che l’unico piacere fugace con-
cesso all’uomo può derivare appunto dalla momenta-
nea interruzione del dolore che sempre accompagna 
la vita, e che avrà davvero fine soltanto con la morte.
Metrica
Canzone «libera» o «leopardiana», composta da tre strofe di endecasillabi e settenari liberamen-
te disposti e con disposizione libera delle rime.
1.
Passata ... tempesta:
il temporale è ormai
passato.
2.
augelli:
uccelli
(termine letterario).
3.
il sereno ... alla montagna:
il cielo sereno
squarcia le nubi
(«rompe»)
là da occidente, ver-
so la montagna.
4.
sgombrasi la campagna:
i campi si liberano
(dalle nuvole e dalla nebbia)
.
5.
cor:
cuore.
6.
in ogni lato ... usato:
da ogni parte
(«lato»)
ri-
nascono i rumori e riprendono le attività consuete.
7.
L’artigiano ... l’uscio:
l’artigiano cantando
si affaccia
(«fassi», cioè “si fa”)
all’uscio della sua
bottega con in mano l’oggetto su cui sta lavo-
rando
(«l’opra»)
a guardare il cielo ancora umi-
do di pioggia.
8.
a prova ... piova:
a gara
(con le altre donne del
borgo)
la ragazza
(«femminetta»)
esce a raccogliere
l’acqua della recente
(«novella»)
pioggia.
9.
l’erbaiuol ... giornaliero:
il venditore ambu-
lante di verdura ripete attraverso le vie il suo abi-
tuale richiamo
(«grido»)
.
La rima baciata pare evo-
care il richiamo del venditore.
10.
sorride ... ville:
risplende
(«sorride», per me-
tafora)
fra le colline e i casolari
(«ville»)
.
11.
Apre ... famiglia:
la servitù
(«famiglia», lati-
nismo)
apre le finestre di balconi, terrazze e ve-
rande
(«logge»)
.
12.
via corrente:
strada maestra.
13.
il carro stride ... ripiglia:
cigola in lonta-
nanza il carro del viandante
(«passeggier»)
che
riprende il suo cammino
(interrotto a causa del
temporale)
.
Passata è la tempesta
1
:
odo augelli
2
far festa, e la gallina,
tornata in su la via,
che ripete il suo verso. Ecco il sereno
5
rompe là da ponente, alla montagna
3
;
sgombrasi la campagna
4
,
e chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor
5
si rallegra, in ogni lato
risorge il romorio
10
torna il lavoro usato
6
.
L’artigiano a mirar l’umido cielo,
con l’opra in man, cantando,
fassi in su l’uscio
7
; a prova
vien fuor la femminetta a còr dell’acqua
15
della novella piova
8
;
e l’erbaiuol rinnova
di sentiero in sentiero
il grido giornaliero
9
.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
20
per li poggi e le ville
10
. Apre i balconi,
apre terrazzi e logge la famiglia
11
:
e, dalla via corrente
12
, odi lontano
tintinnio di sonagli; il carro stride
del passeggier che il suo cammin ripiglia
13
.
TUTORIAL
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