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L’Ottocento
Canti
e di me si spendea la miglior parte
12
,
d’in su i veroni del paterno ostello
13
20
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela
14
.
Mirava
15
il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
25
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte
16
.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno
17
.
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori
18
, o Silvia mia!
30
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato
19
!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato
20
,
35
e tornami a doler di mia sventura
21
.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor?
22
perché di tanto
23
inganni i figli tuoi?
40
Tu pria che l’erbe inaridisse il verno
24
,
da chiuso morbo combattuta e vinta
25
,
perivi
26
, o tenerella
27
. E non vedevi
il fior degli anni tuoi
28
;
non ti molceva il core
45
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi
29
;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d’amore
30
.
12.
ove ... parte:
in cui si consumavano
(«si
spendea»)
la mia giovinezza
(«il tempo mio primo»)
e la parte migliore di me,
cioè le mie forze più vi-
tali. L’inciso sembra velarsi di rimpianto.
13.
d’in su ... ostello:
dai balconi della casa
(«ostello»)
paterna.
14.
porgea ... tela:
ascoltavo il suono della tua
voce e
(il suono prodotto dalla)
tua mano veloce
che muoveva con fatica il telaio
; «faticosa tela» è
espressione simmetrica a «sudate carte»
.
15.
Mirava:
io contemplavo.
16.
le vie ... monte:
le strade illuminate dal sole
e i campi e da una parte
(«quinci»)
il mare in lon-
tananza, dall’altra
(«quindi»)
i monti.
17.
Lingua ... seno:
le parole umane
(«lingua
mortal»)
non sono in grado di esprimere le sen-
sazioni che provavo nel mio cuore
(«in seno»): le
emozioni del poeta, romanticamente ineffabili, so-
no le illusioni di cui si parla nella strofa che segue.
18.
cori:
sentimenti appassionati
(lett. “cuori”)
.
19.
Quale ... fato:
come ci apparivano belli la
vita e il destino
(«fato»)
allora,
cioè nella prima
giovinezza.
20.
Quando ... sconsolato:
quando mi ricor-
do
(«sovviemmi»)
di una così grande speranza,
mi sento opprimere da un sentimento d’ango-
scia doloroso e sconfortato.
Il ricordo suscita do-
lore perché le speranze di Silvia e del poeta sono
state deluse.
21.
tornami ... sventura:
ritorno a compiange-
re il mio triste destino.
22.
perché ... allor?:
perché non restituisci nel-
la maturità
(«poi»)
quello che prometti nella gio-
vinezza
(«allor»)
?
23.
di tanto:
in modo così totale e crudele.
24.
Tu ... verno:
tu, Silvia, prima che l’inver-
no facesse inaridire l’erba.
In senso metaforico,
l’autunno rappresenta la maturità che spegne le
speranze giovanili.
25.
da chiuso ... vinta:
consumata e uccisa
(«combattuta e vinta» indicano una tragica battaglia
contro la morte)
da una malattia nascosta
(«chiu-
so morbo», forse la tisi)
.
26.
perivi:
morivi.
27.
tenerella:
il delicato vezzeggiativo rimarca la
giovane età della ragazza.
28.
il fior ... tuoi:
il pieno fiorire della tua gio-
vinezza.
29.
molceva ... schivi:
non ti lusingavano il
cuore gli elogi rivolti ora ai tuoi capelli neri
(«ne-
gre chiome»)
, ora ai tuoi occhi capaci di suscita-
re l’amore
(«innamorati»)
e ritrosi.
Silvia non vivrà
abbastanza da poter essere corteggiata.
30.
né ... ragionavan d’amore:
né le amiche nei
giorni di festa parlavano
(«ragionavan»)
d’amo-
re con te.
Il poeta si riferisce alle reciproche confi-
denze delle ragazze, che sognano l’amore prima di
averne avuto diretta esperienza: anche questa gio-
ia sarà negata a Silvia.
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