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Giacomo Leopardi
Il pensiero: le illusioni e il pessimismo
tito politico e ai rapporti sociali. Il poeta è ormai
una presenza viva e ben nota della scena cultura-
le italiana: conosce Manzoni e Stendhal, frequen-
ta i salotti letterari e li anima con il suo battaglie-
ro spirito polemico, ostile a ogni facile entusiasmo
di tipo progressista.
A Firenze Leopardi sperimenta anche l’unica rea-
le passione amorosa della sua vita, innamorando-
si di
Fanny Targioni Tozzetti
. A lei e alla delu-
sione provocata da questo amore non ricambiato
si ispirano le liriche del cosiddetto «ciclo di Aspa-
sia», tra cui
Il pensiero dominante
,
Consalvo
,
Amore
e morte
e
A se stesso
.
Il periodo napoletano e la morte
 A Firenze
Leopardi aveva anche stretto amicizia con un gio-
vane esule della Repubblica partenopea,
Antonio
Ranieri
, insieme al quale nel 1833 si trasferisce
a Napoli, nella speranza che un clima mite possa
giovare alla sua salute sempre più malferma. Qui
concorda con l’editore Starita la pubblicazione di
tutte le sue opere, che però viene interrotta dalla
censura austriaca dopo i primi due volumi. Intra-
prende anche la stesura di una raccolta di
Pensieri
,
che vedranno la luce postumi. L’ambiente napole-
tano, intriso di tendenze spiritualistiche e cattolico-
liberali, acuisce per contrasto in Leopardi un
vivo
spirito polemico
, da cui nascono taglienti opere
satiriche: i
Paralipomeni alla Batracomiomachia
e la
Palinodia al marchese Gino Capponi
.
Nel 1836, sempre accompagnato dall’amico Ranie-
ri, il poeta si sposta in una villa a Torre del Greco
per sfuggire a un’epidemia di colera che si era dif-
fusa a Napoli. Qui concepisce
La ginestra
, un am-
pio componimento che può essere considerato il
suo testamento poetico, in cui il pessimismo eroi-
co sembra aprirsi all’ideale della solidarietà. Rien-
trato a Napoli, Leopardi
muore a soli 39 anni
, il
14 giugno
1837
. Per volontà del poeta, Ranieri si
occuperà dell’edizione postuma delle sue opere.
Come avviene la formazione culturale
e letteraria di Leopardi?
Quando avvengono e in che cosa consistono
le due «conversioni» giovanili di Leopardi?
In quale occasione il poeta lascia per la prima
volta Recanati?
In quale periodo della sua vita Leopardi
attraversa una fase di silenzio poetico?
In quale città Leopardi trascorre gli ultimi anni
della sua vita?
Sosta di verifica
2.
Il pensiero:
le illusioni
e il pessimismo
Un poeta filosofo?
 L’opera di Leopardi si in-
centra su alcune tematiche ricorrenti: l’infelicità
dell’uomo, l’aspirazione impossibile a un piacere
infinito, il potere delle illusioni, la noia e la perce-
zione dell’insensatezza del vivere.
Senza dubbio, a orientare il pensiero di Leopardi
verso una
visione pessimistica
della realtà contri-
buiscono in misura rilevante, almeno in una fase
iniziale, le
sofferenze fisiche e psichiche dell’au-
tore
, il suo isolamento culturale e affettivo e l’inca-
pacità a stabilire rapporti interpersonali costruttivi.
Tuttavia ben presto egli supera i limiti di una pro-
spettiva individuale per volgersi a riflettere più in
generale sulla condizione esistenziale di tutti gli uo-
mini, giungendo a formulare un’
originale visione
filosofica
di cui resta traccia soprattutto nelle pagi-
ne dello
Zibaldone
. Sebbene il pensiero di Leopardi
non assuma una forma sistematica, gran parte della
sua poesia poggia su un’articolata riflessione teori-
ca, che riprende il
materialismo illuministico
e lo
unisce alle suggestioni del Romanticismo tedesco,
Caspar David Friedrich, Il pellegrino sopra le nebbie, 1817-1818.
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