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Giacomo Leopardi
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Leopardi e il suo tempo
Tuttavia, le argomentazioni con cui egli sostiene la
sua predilezione per i classici risultano per molti
aspetti vicine alle teorie espresse, nell’ambito del Ro-
manticismo tedesco, da autori come Schiller e Frie-
drich Schlegel, nelle cui opere trova espressione la
nostalgia del mondo antico come epoca quasi utopi-
ca di
ideale comunione dell’uomo con la natura
.
Leopardi sostiene quindi la sua scelta di poetica in
modi che in realtà lo avvicinano ad alcuni fra i più
importanti
principi ispiratori del Romanticismo
:
la concezione della poesia come frutto della fanta-
sia e dell’immaginazione, la tensione verso l’infini-
to, l’esaltazione della soggettività e la ricerca di una
perduta armonia tra l’io e la realtà circostante. Per
questi motivi si è potuto parlare di un
«classicismo
romantico»
di Leopardi, che innesta senza fratture
alcune componenti della nuova cultura romantica
nel solco della tradizione greco-latina da sempre ti-
pica della letteratura italiana.
Una poesia soggettiva e universale
D’al-
tra parte, la sua originale scelta poetica porta Leo-
pardi a privilegiare alcuni dei grandi temi romanti-
ci: la soggettività, i conflitti dell’io, la tensione verso
l’assoluto e l’impossibilità del piacere. Questi mo-
tivi, centrali nella sua opera, hanno un carattere al
tempo stesso soggettivo e universale: strettamente
legati all’esperienza individuale
dell’autore e al-
la sua complessa sensibilità, aspirano a organizzar-
si in una visione sistematica più ampia, capace di
coinvolgere e interpretare nella sua essenza
la con-
dizione dell’uomo
in quanto tale. Da questo punto
di vista, Leopardi risulta in realtà più vicino di ogni
altro poeta italiano alle
radici nordiche del Roman-
ticismo
. Se infatti in Italia il Romanticismo assume
per lo più una forma realistica, connessa alla ricer-
ca del vero storico e ai valori patriottici, l’opera leo-
pardiana si ricollega piuttosto al
filone simbolico e
lirico del Romanticismo nord-europeo
, incentrato
sulla soggettività e volto a interrogarsi sulle grandi
questioni esistenziali.
Si spiega in questo senso anche la scelta della
po-
esia lirica come genere privilegiato
. Espressione
dell’io dell’autore, essa si presta a esprimere conte-
nuti che travalicano l’esperienza del singolo e che, a
differenza di quanto accade nel romanzo, non si le-
gano in modo specifico a una realtà storica concre-
ta e specifica, ma affrontano i
grandi interrogativi
esistenziali dell’uomo di ogni tempo
.
Poesia e pensiero filosofico
 Un altro aspet-
to che avvicina Leopardi al clima culturale del Ro-
manticismo tedesco è la profondità filosofica del suo
pensiero. Sia nelle
Operette morali
sia nei
Canti
Leo-
pardi elabora una visione organica della realtà che,
a partire dai
presupposti materialistici
dell’Illumi-
nismo settecentesco (l’equivalenza tra piacere e feli-
cità, il meccanicismo della natura e il sensismo), li
reinterpreta alla luce di una
nuova sensibilità
. At-
traverso una riflessione rigorosa ma dinamica, egli
giunge a un’interpretazione pessimistica della con-
dizione dell’uomo, la cui
aspirazione all’infinito
e
a una felicità senza limiti si infrange contro una re-
altà naturale finita e angusta. Nei
Canti
questi con-
cetti sono trasfigurati in termini poetici, ma la lirica
leopardiana si propone come indagine sul mistero
Henri Rousseau,
Il sogno, 1910.
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