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Percorso di traduzione
Una politica ‘da sogno’
I brani che seguono, tratti dal
Somnium Scipionis
, mostrano Cicerone intento ancora una volta
a esortare i contemporanei alla virtù. Egli vedeva intorno a sé personaggi emergenti preoccupa-
ti solo di accrescere il potere personale, per i quali lo stato era un bene di cui appropriarsi. Cercò
di moderarne gli appetiti inducendoli a riflettere sulla vanità della gloria e degli onori terreni e,
d’altra parte, prospettando un premio celeste qualora si fossero posti come obiettivo il bene della
patria e come metodo il rispetto delle leggi umane e divine. Tutti sappiamo come andò a finire:
lo stato romano divenne proprietà del principe; Cicerone ci rimise anche la vita.
T21
Il fascino discreto della virtù
Scipione Africano, apparso in sogno al nipote Scipione Emiliano, gli raccomanda di non
aspirare alla gloria terrena ma alla vera immortalità.
Quocirca si reditum in hunc locum
1
desperaveris, in quo omnia sunt magnis et prae-
stantibus viris, quanti tandem est
2
ista hominum gloria, quae pertinere vix ad unius
anni
3
partem exiguam potest? Igitur alte spectare si voles atque hanc sedem et aeternam
domum contueri, neque te sermonibus vulgi dederis,
4
nec in praemiis humanis spem
posueris rerum tuarum: suis te oportet inlecebris ipsa virtus trahat
5
ad verum decus.
Quid de te alii loquantur,
6
ipsi videant, sed loquentur
7
tamen; sermo autem omnis
ille et angustiis cingitur his regionum quas vides, nec umquam de ullo perennis fuit et
obruitur hominum interitu et oblivione posteritatis exstinguitur.
8
Somnium Scipionis
17
(
De re publica
VI 25)
Come
fare
1. Cioè nella Via Lattea, nella quale fanno ritorno (
re-
ditum
) le anime dei benemeriti della patria, dopo
aver soggiornato sulla terra nel carcere costituito
dal corpo.
2. «Quanto vale?»:
quanti
è genitivo di stima.
3. Si allude al
magnus annus
o «anno cosmico», a
cui i pitagorici attribuivano la durata necessaria
perché il Sole e gli astri riprendessero le rispettive
posizioni, una volta concluso il movimento di ri-
voluzione.
4.
neque… dederis
: imperativo negativo, come il se-
guente
nec… posueris
: più comunemente l’impe-
rativo negativo è introdotto da
ne
e
neve.
5. Congiuntivo retto da
oportet
senza
ut.
6. Interrogativa indiretta: la reggente è la frase ........
......................................., costituita da un congiun-
tivo .................................. .
7. La vicinanza di
loquantur
, che è [modo e tempo]
.............................................................. di
loquor
, a
loquentur
, che è invece [modo e tempo] ..............
................................................, crea una figura di ..
...................................., consistente nell’accostare
forme diverse della medesima parola.
8. Nell’ultima riga si susseguono quattro termini al-
litteranti: individuali e sottolinea in ciascuno le
sillabe interessate.
AnALISI
Traduciamo insieme
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