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verunt? Patere tua consilia non sentis? Constrictam iam horum omnium scientia teneri
coniurationem tuam non vides? Quid proxima, quid superiore nocte egeris, ubi fueris,
quos convocaveris, quid consili ceperis quem nostrum ignorare arbitraris?
2.
O tempora! O mores! Senatus haec intellegit, consul videt; hic tamen vivit. Vivit?
Immo vero etiam in senatum venit, fit publici consili particeps, notat et designat oculis
ad caedem unumquemque nostrum. Nos autem, fortes viri, satis facere rei publicae
videmur, si istius furorem ac tela vitamus. Ad mortem te, Catilina, duci iussu consulis
iam pridem oportebat, in te conferri pestem, quam tu in nos omnis iam diu machinaris.
lessico politico, antitetico ad
audaces
. Esso
non indica una precisa classe o ceto socia-
le, ma l’insieme dei cittadini moderati, pre-
occupati, oltre che di tutelare i propri inte-
ressi, anche del bene della comunità. Il loro
programma consiste nella difesa a oltranza
dell’ordine e della legalità allo scopo di pre-
servare l’assetto socio-economico esisten-
te. •
hic… locus
:
il tempio di Giove Statore
sulla via Sacra, presidiato per l’occasione. •
habendi senatus
:
«per riunirvi il senato»;
genitivo del gerundivo con valore finale, di-
pendente direttamente dall’agg.
munitissi-
mus
. Anziché nella
Curia Hostilia
(o sempli-
cemente
Curia
per antonomasia), il senato si
poteva riunire in altri edifici pubblici. •
ho-
rum
:
il dimostrativo indica i senatori presen-
ti alla seduta. •
ora voltusque
:
endiadi per
«l’espressione del volto». Dai volti dei sena-
tori dovevano trasparire preoccupazione e
ostilità. •
Patēre tua consilia
:
«Che i tuoi
disegni sono scoperti». •
non sentis?
:
pro-
posizione interrogativa diretta retorica, in-
trodotta (come la successiva
non vides?)
dal
semplice
non
, anziché da
nonne
. •
Constric-
tam… vides?
:
«Non vedi che la tua congiu-
ra è ormai immobilizzata dalla consapevo-
lezza che ne hanno tutti costoro?». •
ho-
rum omnium
:
il genitivo soggettivo indica
i senatori. •
Quid… arbitraris?
:
«Che co-
sa tu abbia fatto la notte scorsa e la prece-
dente, dove tu sia stato, chi abbia convoca-
to, quale decisione abbia preso – chi di noi
pensi che lo ignori?». •
proximā
:
sott.
noc-
te
, che si ricava dal successivo
superiore noc-
te
: è quella tra il 7 e l’8 novembre. •
supe-
riore nocte
:
quella precedente, tra il 6 e il
7 novembre, durante la quale Catilina, riu-
niti i capi della congiura, ne aveva messo a
punto i piani, di cui faceva parte l’uccisio-
ne di Cicerone.
2.
O tempora! O mores!
:
accusativi escla-
mativi. Questa esclamazione, divenuta pro-
verbiale, collega il primo al secondo para-
grafo. Con essa Cicerone si finge scanda-
lizzato per il fatto che Catilina, benché il
senato e i più alti magistrati ne siano per-
fettamente al corrente, può continuare a
portare avanti i suoi piani delittuosi fruen-
do delle prerogative di cittadino e di sena-
tore. •
haec
:
è oggetto sia di
intellegit
sia
di
videt
e indica le attività di Catilina denun-
ciate alla fine del par. 1. •
consul
:
Cicerone
stesso, ma forse il termine allude anche po-
lemicamente al collega Gaio Antonio Ibrida,
simpatizzante dei
populares
e perciò ten-
denzialmente riluttante a prendere iniziati-
ve contro Catilina. •
hic
:
cioè Catilina. •
Im-
mo vero… nostrum
:
«Anzi, viene perfino
in senato, si fa partecipe delle pubbliche de-
liberazioni, marchia e destina con lo sguardo
all’uccisione ciascuno di noi». •
Nos
:
desi-
gna l’insieme dei senatori e si contrappone
a
hic
di qualche riga più sopra, cioè a Cati-
lina. •
fortes viri
:
apposizione di
Nos
. È un
ironico riferimento all’inerzia del senato. •
satis facere rei publicae
:
«fare abbastan-
za per lo stato». •
furorem ac tela
:
consi-
derando l’espressione come un’endiadi, si
può tradurre «i folli attentati». •
Ad mor-
tem… oportebat
:
«A morte, o Catilina,
già da tempo avresti dovuto essere condot-
to per ordine del console». •
iam pridem
:
ossia dal 21 ottobre, quando il senato ave-
va proclamato appunto lo stato di emergen-
za. •
oportebat
:
espressione di opportunità
da rendersi in italiano con il cosiddetto ‘fal-
so condizionale’. •
in te… pestem
:
«con-
tro di te si sarebbe dovuta rivolgere la rovi-
na». Anche questa infinitiva è retta da
opor-
tebat
. •
omnis
:
=
omnes
.
Il ‘lessico del male’/1 - La semantica della follia
Nella
I Catilinaria
, allo scopo di rappresentare Catilina e i suoi
come pericolosi estremisti, Cicerone utilizza un ‘lessico del ma-
le’, costituito da una serie di parole chiave ricorrenti:
• furor
(parr. 1 e 2): il termine ricorre altre tre volte nell’orazio-
ne (parr. 5, 22, 31; cfr. anche l’aggettivo
furiosa
al par. 25:
cu-
piditas effrenata ac furiosa
). Si tratta di un sostantivo deverba-
le coniato sul tema del verbo
furo, furis, furere,
«essere fuori di
sé», «folleggiare», e designa uno
stato di alienazione men-
tale
. Al campo semantico della follia appartiene anche
amen-
tia
(dall’agg. amens, a sua volta composto dalla preposizione
privativa a e da
mens
), che ricorre due volte nell’orazione (parr.
8 e 25). È una metafora frequente nel lessico politico, volta a
bollare la condotta destabilizzante di chi cerca di
sovvertire in
modo violento
o con leggi di carattere rivoluzionario l’ordina-
mento istituzionale;
• audacia
(par. 1): anche questo sostantivo ritorna in altri
passi dell’orazione (parr. 4, 7, 13, 31). Connesso con il ver-
bo
audeo
, «oso», esso è di per sé una
vox media
; nell’acce-
zione negativa di «temerarietà» e di «arroganza», «insolen-
za», è applicato da Cicerone alla sfrontatezza di chiunque
miri a modificare con
iniziative radicali
l’ordine costituito,
come i tribuni ‘rivoluzionari’ (i Gracchi o Saturnino) e, per la
politica contemporanea, personaggi quali Catilina, Clodio,
Cesare, Antonio.
PAROLE CHIAVE
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