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Legno e carta
ALTRE INDUSTRIE DEL LEGNO
Serramenti.
Per questi prodotti
è molto usato il massello (abete,
douglas, pitch-pine). Le macchine
utilizzate sono le
fresatrici
e le
modanatrici
, che danno ai travetti
di legno il profilo adatto alla rea-
lizzazione dei telai dei serramenti.
Pavimenti e rivestimenti.
Le es-
senze impiegate per i pavimenti
sono in genere il rovere, il noce, il
faggio dall’elevata resistenza mec-
canica e dal costo relativamente
basso. Molto diffusi sono oggi i
pavimenti laminati
: si tratta di pa-
vimenti in pannelli di fibra di legno
ottenuti pressando elementi di le-
gname (truciolati, polveri di legno
ecc.) e quindi rivestiti di lamine
plastiche ad alta resistenza.
Per rivestire le pareti l’industria
fornisce lunghe assicelle, le
per-
line
, in genere di larice o abete.
Imballaggio.
Tutti conosciamo le
cassette in legno per la frutta, i vini
ecc. Meno conosciuto è il
pallet
,
usato nelle aziende per movimen-
tare le merci con i carrelli elevatori.
Si tratta di una sorta di graticcio
costituito da travetti di legno a se-
zione quadrata. Il carrello, infilan-
do le “dita” della forca tra i travetti,
sposta agevolmente il carico.
Paniforti e tamburati.
Sono pannelli
composti da due piallacci o da due fogli
di compensato che racchiudono un’
anima
di
listelli
di
legno massello
accostati o in
cartone a nido d’ape.
Sono pannelli che coniugano bene leggerezza
e resistenza, impiegati nella costruzione
di piani, porte, mobili di qualità.
Truciolari.
Sono composti da
trucioli
e
particelle di legno
incollati tra loro sotto
pressione e quindi rivestiti con laminati
plastici o piallacci. Sono i semilavorati
più economici, però sono pesanti, friabili,
flettono con facilità, non tengono bene viti
e chiodi e sono igroscopici, cioè assorbono
umidità, alterandosi.
MDF.
Simili al truciolare, ma costituiti
da un impasto di
fibre minutissime
,
i pannelli MDF sono solidi, omogenei,
adatti per piani di tavoli e mobili.
Anche gli MDF vanno rivestiti con lamina
plastica oppure, poiché la superf icie è
perfettamente piana e non scabra, possono
essere laccati.
IL MOBILIFICIO
I mobili possono essere realizzati artigianalmente dal falegname o in serie: le tecniche sono
le stesse, ma cambiano i processi produttivi. I prodotti dell’industria, infatti, a differenza di
quelli artigianali, giungono al pubblico dopo uno o due passaggi (grossisti, rivenditori) che
comportano un aumento del prezzo finale. Per essere competitiva l’industria deve allora
risparmiare sui costi di produzione puntando sulla velocità e l’impiego delle macchine.
Alcune sono macchine di uso universale, altre sono specifiche per il legno, come la sega
circolare o a nastro, la pialla, la mortasatrice e la tenonatrice, che servono per praticare
incavi e sporgenze per l’incastro dei pezzi.
Il ciclo produttivo.
In un mobilificio le lavorazioni seguono il programma di lavoro: il
massello e i semilavorati vengono prelevati dal deposito, segati e tagliati secondo misura e,
se si tratta di pannelli, rifiniti sulle due facce con piallacci o fogli di laminato. Dopo essere
stati bordati, si praticano fori e incavi per le spine di fissaggio, cerniere e maniglie. Si passa
quindi alla levigatura e, se previsto, alla laccatura con vernici sintetiche. I pezzi sono infine
immagazzinati: verranno assemblati direttamente per l’acquirente.
incastro di testa a mezzo legno
unione a spine o cavicchi
incastro a mortasa e tenone
unione a coda di rondine
Dalle normative europee UNI:
«Per parquet si deve intendere
solo ed esclusivamente una pa-
vimentazione di legno con uno
spessore minimo dello strato
superiore nobile maggiore di
2,5 mm prima della posa».
Curiosità
Interno di un mobilificio