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La mentalità europea fra Alto e Basso Medioevo
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La natura demoniaca del denaro
Fino al Mille il denaro in circolazione era pochissimo. Gli scambi, piuttosto rari,
avvenivano attraverso il
baratto
e solo i re e alcuni signori possedevano quantità
più o meno cospicue di monete d’argento (l’oro era scomparso), in genere ottenute
fondendo il vasellame prezioso razziato nelle chiese o nelle antiche dimore romane
oppure, di rado, ottenute da metallo nuovo, estratto da miniere ancora in attività.
Quelle monete erano tenute nascoste e usate in grande segretezza. Esse, infatti, susci-
tavano orrore e chi, come i contabili o gli amministratori dei regni o dei grandi feudi,
doveva maneggiarle per mestiere era additato come un uomo “sporco”, da evitare.
Fra tutti coloro che maneggiavano monete, i più disprezzati erano gli
usurai
, cioè
coloro che prestavano denaro a interesse infrangendo il precetto evangelico che
diceva: “prestate denaro senza nulla sperarne”. Essi, quindi, venivano meno al prin-
cipio della fratellanza cristiana e, per di più, approfittavano delle disgrazie altrui.
In una civiltà quasi interamente contadina, infatti, la gente comune chiedeva prestiti
non per investire denaro in un’impresa fruttuosa, ma per comprare semi dopo una
carestia o per pagare un giudice che altrimenti non avrebbe esaminato un ricorso.
Altri maneggiatori di denaro erano i
mercanti
, anch’essi pochissimi e per lo più
dipendenti di sovrani e signori che se ne servivano quando volevano procurarsi
prodotti di terre lontane, come le stoffe di seta o le pellicce. Anch’essi, essendo
inevitabilmente coinvolti in traffici e speculazioni, erano considerati individui spre-
gevoli. Il loro stesso mestiere, si diceva, li portava alla menzogna e all’“avarizia”
che a quell’epoca voleva dire
avidità
, uno dei peccati capitali.
Gli uomini medievali erano alla disperata ricerca di un perfetto equilibrio tra Cielo
e Terra; esso si basava sul “
giusto prezzo
”, che permetteva a chiunque di vivere
con lo stretto necessario. E contrastava in modo stridente con i trucchi e le astuzie
dei venditori di professione.
L’
economia
era ancora povera e quasi interamente chiusa all’interno della corte
signorile. Presto si sarebbe aperta agli scambi e molte idee sarebbero cambiate, ma
per il momento essa non era un’attività autonoma, regolata da norme e comportamenti
propri bensì era interamente impregnata di tradizione e religione. La
tradizione
riteneva onorevoli solo gli scambi tra prodotti e prestazioni lavorative e i rapporti
regolati da senso del dovere e sacri giuramenti; la
religione cristiana
definiva addi-
rittura il denaro “strumento del demonio”, e i santi erano vissuti in perfetta povertà.
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Radici medievali del mondo moderno
Esaminando questi fenomeni, ricaviamo la percezione di quanto il Medioevo sia
stato un’
epoca profondamente diversa dalla nostra
; tuttavia, non dobbiamo
dimenticare che esso è stato anche la culla della nostra civiltà, il momento in
cui si sono radicate molte delle istituzioni e dei modi di vivere che ancora oggi
caratterizzano il mondo occidentale. È stato nell’
Alto Medioevo
, in seguito alle
cosiddette Ultime invasioni di Ungari, Saraceni e Vichinghi, che si sono formati
gli embrioni delle nazioni moderne e delle lingue “volgari”, cioè diverse dal
latino, che ancora oggi parliamo. Dopo il fatidico anno Mille, nel
Basso Me-
dioevo
, nasceranno nuove forme di Stato, le università, le banche e le tecniche
finanziarie, mentre il cristianesimo eliminerà gli ultimi residui di paganesimo
dalle campagne e darà alla Chiesa la sua organizzazione attuale.
Sarà in questa medesima società, così intrisa di elementi religiosi, che pren-
derà lentamente forma una
mentalità laica
destinata a sbocciare verso la fine
dell’epoca diventando un nuovo, potente filone dell’atteggiamento occidentale
nei confronti della vita.
Il mercante
Sempre a rischio di incorrere
nel peccato di avidità
e di essere disprezzato per
il suo continuo rapporto con
il denaro, il mercante poteva
essere accettato solo se
garantiva il “giusto prezzo”.
La miniatura rappresenta
un mercante ideale
la cui bilancia si mantiene
in equilibrio.
Lessico economico
Baratto
Era uno scambio di prodotti
della natura (per esempio,
un sacco di grano per un
sacchetto di sale) o di
prodotti artigianali (due
sacchi di grano per un aratro
di legno).
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