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L’angoscia del peccato originale e la diffidenza
nei confronti delle donne: il ruolo dei monaci
Il motivo principale per cui l’uomo era a grave rischio di dannazione eterna risiede-
va nel
peccato originale
, il peccato incancellabile che aveva causato l’espulsione
dal Paradiso terrestre della prima coppia umana, Adamo ed Eva. Essendo stata
Eva a cedere alla tentazione del Demonio travestito da serpente e a cogliere la
mela dall’albero della conoscenza, era la donna a essere considerata la fonte di
questa terribile maledizione. Per il cristianesimo, come anche per l’ebraismo, da
questo episodio della Bibbia derivava la principale giustificazione di una radicata
misoginìa
ovvero di una ostilità nei confronti della donna (dal greco
miseo
, “io
odio”, e
gynè
, “femmina”, come nelle parole “gineceo” o “ginecologia”).
Se poi si aggiunge che, nello stesso episodio biblico, Eva veniva creata da una
costola di Adamo, si può capire come, nella
mentalità medievale, alla perfidia della donna
si aggiungesse la certezza della sua inferiorità
rispetto all’uomo.
I monaci si mostrarono addirittura ossessionati
da questa visione negativa del sesso femminile.
Per uno di loro la donna era “serpente, peste,
tignola, prurito, veleno, fiamma, ubriacatura”.
Per un altro, “una lupa nell’ovile”. Un altro an-
cora raccomandava ai mariti di far scontare alle
mogli la condanna divina (“partorirai con dolo-
re”) costringendole a “mettere al mondo figli in
continuazione e fino alla morte”. Le opinioni dei
monaci trovarono ulteriore conferma nelle opere
di
Aristotele
, il filosofo greco che nel Basso Me-
dioevo esercitò una grandissima influenza nella
società dei dotti.
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U 1
La rinascita del Basso Medioevo
La tentatrice
Adamo ed Eva rappresentati
nel momento fatale che
rovinerà l’umanità.
Il serpente-Satana, avvolto
all’albero della conoscenza,
tenta Eva. L’ingrandimento
serve a notare l’ingenua
ironia con cui il pittore ha
rappresentato le espressioni
dei due progenitori. Lei,
sedotta; lui stupefatto
e incerto.
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