mando depositi di materiale derivanti da tre tipi di
meccanismi prevalenti (
10
):
1)
caduta gravitativa
2)
flusso piroclastico
3)
ondata basale
3.1
Il meccanismo di caduta
gravitativa
Si tratta del meccanismo più comune di deposito dei
piroclasti. Questi vengono lanciati in aria dalla for-
za dell’esplosione e ricadono al suolo seguendo delle
traiettorie balistiche, paraboliche, più o meno ampie a
seconda delle loro dimensioni: i frammenti più gran-
di tenderanno a ricadere in prossimità del luogo di
emissione, mentre i frammenti più piccoli potranno
raggiungere luoghi più lontani (
11
). La ricaduta al
suolo può avvenire anche dopo anni, se si tratta di
ceneri fini che vengono eiettate ad altezze molto ele-
vate; avviene invece in tempi brevissimi se si tratta di
blocchi o bombe. I depositi che si formano ricoprono
le asperità del terreno con uno spessore costante, co-
me se si trattasse di una nevicata; di solito presenta-
no una marcata stratificazione e, su scala regionale, si
riscontra la diminuzione dello spessore del deposito
all’aumentare della distanza dal centro di emissione.
I piroclasti si consolideranno a dare, in relazione
alle loro dimensioni crescenti,
cineriti
,
tufi
e
brec-
ce vulcaniche
. Se i frammenti raggiungono il mare,
essi possono mescolarsi ai sedimenti di altra origine
che già si trovano accumulati sul fondo del bacino,
formando rocce chiamate
tufiti
.
3.2
Il meccanismo di flusso
piroclastico
I flussi piroclastici sono caratterizzati dal movimen-
to verso valle di materiale piroclastico tenuto in so-
spensione da gas ad alta temperatura che agisce da
lubrificante. Tipici flussi piroclastici sono rappre-
sentati dalle
nubi ardenti
(
12
, a pagina seguente).
I depositi di flusso piroclastico sono generati dallo
scorrimento di nubi con temperatura e densità rela-
tivamente alte e con elevati rapporti piroclasti/gas.
La nube ardente è in grado di percorrere lunghe di-
stanze permettendo ai piroclasti di mantenere una
temperatura elevata.
Le nubi ardenti sono delle vere e proprie valan-
ghe di materiale solido e gas ad alta temperatura che
possono purtroppo seminare morte e distruzione in
tempi rapidi (la loro velocità varia da 20 a 300 m/s).
Quando il fenomeno si esaurisce, i frammenti si sal-
dano a caldo e si compattano con una matrice vetrosa
per dare origine a rocce chiamate
ignimbriti
. I volu-
mi di magma coinvolti sono molto grandi e i depositi
tendono a colmare le depressioni del terreno forman-
do vaste superfici piatte o debolmente inclinate.
Molti vulcani possono essere interessati dalla pre-
ondata basale
depositi piroclastici
cineriti, tufi vulcanici,
brecce vulcaniche
depositi ignimbritici
piroclasti
ceneri, polveri, lapilli,
bombe e blocchi
tufiti
nube
ardente
ignimbrite
depositi
di ondata basale
caduta
gravitativa
flusso piroclastico
Figura 11
Lancio di
materiale piroclastico dal
vulcano Stromboli.
Figura 10
I diversi
meccanismi di
deposizione dei
piroclasti e i tipi di
deposito a cui danno
origine (nel riquadro).
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