per non disperdere troppo vapore acqueo), ma le ca-
ratteristiche dei loro fiori dimostrano che si tratta di
piante appartenenti a categoria sistematiche diverse.
Evoluzione divergente:
i simili diventano diversi
L’evoluzione divergente si verifica in seguito a una
speciazione di tipo allopatrico: una popolazione si
separa dalle altre e si adatta a un ambiente parti-
colare. Il processo è tanto più rapido quanto più la
popolazione che si isola è di piccole dimensioni, a
causa della deriva genetica.
Ne è un esempio l’orso polare (
Ursus maritimus
),
che ha sviluppato caratteristiche differenti dall’orso
bruno (
Ursus arctos
) da cui deriva. Ma come è avve-
nuta la separazione dei percorsi evolutivi?
L’orso bruno, animale prevalentemente vegeta-
riano e di colore scuro, è distribuito su una vasta
vasero tutti gli ambienti, terrestri, acquatici e aerei,
precedentemente occupati dai rettili (
32
).
Evoluzione convergente:
i diversi diventano simili
Gli squali e i delfini, a un’osservazione superficiale,
sembrano assomigliarsi molto: la forma allungata,
le pinne nelle medesime posizioni, la coda, il colore.
Un’analisi più attenta rivela però sostanziali diffe-
renze: i delfini hanno uno scheletro osseo, salgo-
no in superficie per respirare l’aria con i polmoni,
partoriscono e allattano i figli; in breve, sono dei
mammiferi. Gli squali hanno uno scheletro carti-
lagineo, ricavano l’ossigeno direttamente dall’acqua
per mezzo di branchie e non allattano i figli: so-
no dei pesci. Squali e delfini si sono però trovati a
vivere nello stesso ambiente, sottoposti a pressioni
selettive analoghe, e perciò hanno sviluppato adat-
tamenti simili (
33
).
Questo tipo di evoluzione, che crea analogie,
prende il nome di
evoluzione convergente
ed è ca-
ratteristica di tutte le specie che si trovano a vivere
in ambienti similari. Gli esempi sono numerosi: in
Australia, in particolare, esistono talpe, scoiattoli,
topi, marmotte… ma tutti marsupiali!
Tra le piante, un esempio noto di evoluzione
convergente è quello dei cactus e di alcune specie di
euforbia (
34
): vivono entrambi in ambienti aridi e
hanno sviluppato adattamenti simili (fusti carnosi
pieni d’acqua, spine per proteggersi dai predatori e
Figura 32
La radiazione
adattativa può spiegare
la colonizzazione di
habitat così diversi da
parte dei mammiferi.
Figura 34
L’Euphorbia enopia ha caratteristiche simili a
quelle dei cactus.
Figura 33
Squali e delfini
appartengono a classi
diverse (rispettivamente
dei pesci cartilaginei
e dei mammiferi) ma
presentano adattamenti
simili, come risultato
di un’evoluzione
convergente.
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