o maltosio) tendono ad isolarsi riproduttivamente
in modo sempre più marcato nel corso delle gene-
razioni, probabilmente perché producono segnali
olfattivi differenti. All’interno di popolazioni in
cui vi è un forte polimorfismo si possono origina-
re scelte preferenziali del partner e accoppiamenti
non casuali, che portano alla formazione di gruppi
isolati riproduttivamente: è il caso dei pesci ciclidi
del Lago Vittoria, in cui le femmine, scegliendo i
maschi in base alla loro colorazione, hanno favorito
la formazione di numerose specie, ancora affini ma
già distinte (
28
).
Sono tutti processi graduali e molto lenti, che
potrebbero essere più rapidi in seguito alla compar-
sa, in più individui e nello stesso periodo, di muta-
zioni in grado di limitare la possibilità di riprodursi
dei “mutanti” con il resto della popolazione (a causa
di differenze anatomiche o comportamentali).
Non vi è accordo tra gli studiosi sulla reale im-
portanza dei processi di speciazione sinora descrit-
ti, ritenuti da molti molto poco probabili, mentre
tutti gli evoluzionisti concordano nel ritenere che
nei vegetali abbia un ruolo significativo la
specia-
zione simpatrica
istantanea
(
quantum speciation
),
che avviene in tempi brevi e senza passaggi graduali
grazie a due distinti fenomeni, l’
ibridazione
(l’in-
crocio tra individui di specie diverse) e la
poliploi-
dia
(un assetto cromosomico superiore al corredo
diploide
2n
). Sappiamo dalla genetica che l’incro-
cio tra individui appartenenti a specie diverse può,
in alcuni casi, generare degli
ibridi interspecifici
: di
norma questi organismi sono sterili poiché nel cor-
so della meiosi i loro cromosomi “omologhi” non
possono abbinarsi e, di conseguenza, i gameti non
si formano. Negli animali la sterilità degli ibridi
impedisce la speciazione, ma nelle piante gli ibridi
possono riprodursi asessualmente e divenire a tutti
gli effetti una nuova specie.
Anche la poliploidia, quasi inesistente tra gli ani-
mali, può nei vegetali dar luogo a una speciazione
simpatrica istantanea
:
accade se una pianta produce
gameti diploidi
in seguito alla non-disgiunzione dei
cromosomi omologhi durante la meiosi o all’assen-
za di citodieresi; nelle piante che si riproducono per
autofecondazione, l’unione di due gameti diploidi
(
autopoliploidia
) dà origine a una nuova specie te-
traploide: il tutto in una sola generazione.
Spesso i due fenomeni si verificano spontanea-
mente in sequenza: dapprima da un incrocio inter-
specifico si forma un ibrido sterile, successivamente
questo diventa poliploide (
allopoliploidia
) e quindi
fertile, poiché possiede cromosomi omologhi (
29
).
Per questo motivo si può affermare che la principale
causa della poliploidia in natura è proprio l’ibrida-
zione interspecifica.
Le piante poliploidi, e in particolare quelle allo-
poliploidi, sono più resistenti e hanno dimensioni
maggiori rispetto a quelle diploidi da cui derivano;
per questo motivo sono utilizzate in floricoltura e in
agricoltura: il 40% delle piante con fiori è poliploi-
de e sono poliploidi anche numerose piante di uso
alimentare (grano, patate, avena, banano, arachide,
melo, canna da zucchero, caffè e altre). Il grano, in
particolare, esiste in forma tetraploide (
Triticum
turgidum
o grano duro, 28 cromosomi) e in for-
ma esaploide (
Triticum aestivum
o grano tenero,
42 cromosomi), entrambe comparse per ibridazio-
ne spontanea da specie diploidi (
30
). Oggi nelle
piante la poliploidia viene a volte indotta artificial-
mente con la somministrazione di
colchicina
, con
l’obiettivo di migliorare la qualità dei raccolti.
Un altro vantaggio commerciale degli ibridi è
l’assenza di semi in piante triploidi (
31
), otte-
nute incrociando una pianta tetraploide con una
diploide. Nei triploidi, infatti, i cromosomi omo-
loghi sono presenti in numero dispari e ciò impe-
disce un corretto appaiamento durante la meiosi,
con formazione di gameti non vitali e conseguente
sterilità.
Figura 29
Gli ibridi che si formano in seguito all’incrocio tra
due individui di specie diverse sono sterili, ma se avviene
una duplicazione del loro patrimonio genetico si origina un
organismo poliploide in grado di produrre gameti e quindi
fertile.
Figura 28
Sino a pochi
anni fa si riteneva che
le numerose specie di
ciclidi del Lago Vittoria
(tra cui quelle visibili
nelle fotografie) si
fossero generate per
speciazione allopatrica, a
causa della suddivisione
del lago in bacini
d’acqua minori. Oggi
si ritiene che siano
invece il risultato di un
processo di speciazione
avvenuto in assenza di
isolamento geografico.
a
) Thorichthys meeki;
b
) Haplochromis nyereri;
c
) Haplochromis
livingstonii.
b
a
c
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