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In altri casi una grande popolazione si distribuisce
“a mosaico” sul territorio: in ogni habitat è presen-
te un diverso
ecotipo
,
ossia una sottopopolazione
adattata all’ambiente ecologico in cui vive, legger-
mente diversa da quella che occupa l’habitat adia-
cente (
22
).
6.3
Adattamento all’ambiente
biologico: la coevoluzione
Quando i biologi parlano di ambiente non intendo-
no solo il luogo fisico in cui vive un organismo, ma
anche l’insieme di tutti gli altri viventi con cui esso
condivide l’habitat: è
l
ambiente biologico
. Se due
popolazioni di specie diverse presenti nella mede-
sima comunità biologica interagiscono così stretta-
mente da costituire ognuna un fattore selettivo per
l’altra, le due specie evolvono insieme, perché gli
adattamenti di una inducono adattamenti nell’altra:
il processo è detto
coevoluzione
.
Il caso più noto è
quello delle piante con fiori e degli insetti impolli-
natori: le piante hanno sviluppato adattamenti per
richiamare gli insetti (forma, colore, odore dei fiori)
e questi ultimi hanno acquisito adattamenti per tra-
sferire con efficienza il polline, con reciproco van-
taggio. Un altro caso è quello delle
asclepiadi
(piante
che producono un linfa tossica) e di quegli insetti
(come la farfalla monarca) che non solo sono diven-
tati resistenti alla sostanza tossica, ma ne traggono
vantaggio per evitare di essere predati.
Un importante esempio di coevoluzione sono
anche i parassiti e i loro ospiti: con il tempo il paras-
sita diventa meno virulento (per evitare la subitanea
morte dell’ospite, che non gli darebbe il tempo di
infettare un altro ospite) e gli ospiti più resistenti
all’infezione. Ne è un esempio il virus del mixoma,
che alcune decine di anni fa provocava una malattia
sempre letale nei conigli: oggi solo un terzo dei co-
nigli infettati muore.
Immagini p
er riflette
re
Le testuggini delle Galápagos
La testuggine gigante delle Galápagos
(Geochelone elephantopus) è, probabil-
mente, l’animale più famoso di queste
isole. Ne sono state descritte 14 sotto-
specie, di cui solo 11 ancora esistenti, al-
cune con solo pochi individui. Nonostan-
te gli scienziati ritengano che derivino
tutte da un unico antenato, le tartarughe
si sono evolute diversamente sulle varie
isole, assumendo aspetti diversi soprat-
tutto per quel che riguarda la forma del
carapace (la “corazza”), che in alcuni casi
è “a cupola” (figura a sinistra) e in altri “a
sella” (figura a destra), e la lunghezza del
collo. Le testuggini del primo tipo si trova-
no in isole dove i cactus crescono a livello
del suolo, quelle del secondo tipo vivono
in isole dove i cactus hanno sviluppato un
tronco che li eleva dal suolo.
Sapresti ipotizzare qual è la causa
della diversa anatomia dei due tipi
di testuggini? Che rapporto potrebbe
esserci tra la loro evoluzione e quella
dei cactus?
12
Che cos’è un adattamento? E un preadattamento?
13
Che tipi di distribuzione sono i clini e gli ecotipi?
14
Che cosa si intende per coevoluzione?
Facciamo il punto
Figura 22
Esistono due
ecotipi di delfini tursiopi
(Tursiops truncatus),
noti come delfini dal
naso “a bottiglia”:
l’ecotipo costiero vive
in acque poco profonde
molto vicino alla costa,
mentre l’ecotipo
pelagico (o off-shore)
vive in mare aperto.
Essi si differenziano tra
l’altro per morfologia
(quelli pelagici hanno
dimensioni maggiori
rispetto ai costieri) e
per comportamento
(quelli costieri compiono
migrazioni mentre i
pelagici sono in genere
stanziali).
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