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è stato definito un fossile vivente perché ha lo stesso
aspetto dei pesci di 400 milioni di anni fa. Questo
non vuol dire che i Celacanti non vadano incontro
a mutazioni casuali, ma le loro caratteristiche rap-
presentano il picco adattivo per quel particolare am-
biente e tutte le variazioni vengono scartate dalla
selezione naturale. Se le condizioni dovessero cam-
biare, probabilmente inizierebbero a emergere nuovi
caratteri. Nel caso in cui siano presenti stabilmente
nella popolazione due o più caratteri, anche questo
tipo di selezione è considerato bilanciante.
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L’adattamento:
il prodotto della
pressione selettiva
Come aveva compreso Darwin, la selezione natu-
rale non agisce a caso ma favorisce i soggetti che
meglio si
adattano
a un determinato ambiente. Si
definisce
adattamento
una particolare caratteristi-
ca anatomica, fisiologica o comportamentale che
migliora la fitness di un organismo. Si usa però lo
stesso termine per indicare un processo evolutivo
che nel corso delle generazioni produce organismi
sempre più “in sintonia” o “ben inseriti” nell’am-
biente. Gli individui meglio adattati all’ambiente
sopravvivono e si riproducono più facilmente, quin-
di trasmettono i loro adattamenti alle generazioni
successive.
Esempi di adattamenti fisici sono le spine di certe
piante, la coda delle scimmie, il becco del picchio, la
lingua appiccicosa delle rane. Esempi di adattamen-
ti fisiologici sono la capacità di alcune piante (come
quelle del genere
Taxus
) di produrre sostanze tossi-
che ed esempi di adattamenti comportamentali so-
no la fedeltà del cane, l’abilità canora degli uccelli, il
“lavoro” del pesce pilota. Per quanto riguarda l’uomo,
tra gli innumerevoli adattamenti come non citare le
nostre mani, capaci di movimenti rapidi e precisi che
ci rendono così abili nel manipolare oggetti?
Un tipo di adattamento molto diffuso tra gli ani-
mali è il
mimetismo
. Lo possiamo definire come la
capacità dell’animale di confondersi con l’ambiente
e può riguardare l’aspetto o il comportamento. In-
teressa sia le prede che i predatori e se ne posso-
no fare innumerevoli esempi: la forma e il colore
dell’insetto stecco e di quello foglia, le macchie del
leopardo, il dorso azzurro del tonno, il colore verde
delle rane e tanti altri (
18
).
6.1
Il preadattamento
o exattamento
Una domanda che si sono posti gli evoluzionisti è
la seguente: poiché negli organismi gli adattamenti
non compaiono già perfezionati e funzionanti nel
corso di una sola generazione, ma sono il frutto di
modificazioni graduali, che cosa ha spinto la sele-
zione a mantenerli nel genotipo? Le piume degli
uccelli e l’occhio dei vertebrati, per esempio, sono
10
Come viene definita e quali sono le caratteristi-
che della selezione naturale?
11
Qual è l’oggetto su cui agisce la selezione nelle
varie ipotesi proposte?
Facciamo il punto
Figura 18
Diversi
esempi di mimetismo
nel mondo animale: un
cavalluccio marino (
a
),
un camaleonte (
b
)
e un bruco (
c
).
b
a
c
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