Tra le piante può avvenire per semplice trasferi-
mento di polline (che contiene i gameti maschili)
da un territorio all’altro. Anche il flusso genico, si-
milmente alle mutazioni, modifica il pool genico di
una popolazione contribuendo alla sua evoluzione
nel tempo, ma contemporaneamente riduce le dif-
ferenze tra le popolazioni che si scambiano gli al-
leli. In questo modo agisce in contrapposizione alla
selezione naturale, che invece produce popolazioni
adattate a condizioni ambientali differenti, quindi
tra loro diverse. Per questo motivo la mancanza di
flusso genico, ovvero l’isolamento delle popolazio-
ni, favorisce la formazione di nuove specie (come
vedremo nel § 5).
4.3
La deriva genetica: quando
il caso modifica il pool genico
Abbiamo detto in precedenza che la legge di Har-
dy-Weinberg è valida se la popolazione è numerosa
e quindi in essa si possono applicare le leggi della
probabilità. In caso contrario possono verificarsi
fenomeni di
deriva genetica
, una modificazione
casuale delle frequenze alleliche in popolazioni di
piccole dimensioni. Se ne può capire il meccanismo
considerando il seguente esempio. Alcuni secoli fa,
un gruppo di protestanti perseguitati in Europa si
trasferì negli Stati Uniti e fondò una comunità reli-
giosa in Pennsylvania. Gli Amish (così si chiamano
i membri di questa comunità) vivono seguendo al-
la lettera le parole della Bibbia, rifiutano l’utilizzo
di tecnologie moderne e ammettono i matrimoni
solo all’interno della comunità. Quest’ultima carat-
teristica li rende un interessante esempio di deriva
genetica per quello che viene chiamato “
effetto del
fondatore
”. Tra gli Amish è molto frequente una
malattia genetica recessiva, la sindrome di Creveld,
che si manifesta con nanismo e polidattilia (più di
cinque dita per mano,
8
) ed è molto rara nel resto
del mondo. Negli ultimi 250 anni si sono verificati
61 casi della malattia nella comunità Amish (che
conta oggi circa 20 000 individui), tanti quanti ne
sono comparsi nel resto del mondo nello stesso pe-
riodo. Come si spiega questa stranezza? Si è sco-
perto che nel gruppetto di fondatori della comunità
americana c’era un portatore di questa malattia. A
causa delle ridotte dimensioni della popolazione
iniziale (circa 200 individui), in quel pool genico
la frequenza dell’allele “malato” era altissima e così
è rimasta nel corso delle generazioni, in mancanza
di un flusso genico dall’esterno: l’elevata probabilità
che si incrocino due portatori della malattia spiega
il gran numero di nascite di malati.
Un altro esempio di deriva genetica è quello
che prende il nome di “
collo di bottiglia
”: avvie-
ne quando una popolazione naturale viene ridot-
ta drasticamente di numero per motivi vari (una
colata lavica, l’impatto di un meteorite, la defore-
stazione ecc.). Tra i pochi sopravvissuti potrebbe
capitare, per puro effetto del caso, che uno o più
alleli si trovino ad avere una frequenza diversa da
quella che avevano nella popolazione originale o
addirittura che un allele sia scomparso del tutto: la
popolazione avrà quindi un pool genico differente
da quello che aveva la popolazione da cui ha avuto
origine (
9
).
Popolazione
originaria
Popolazione
originaria
Si forma una generazione
con caratteristiche diverse
da quella originaria
Sopravvivono solo pochi
individui dotati casualmente
di caratteri poco frequenti
Figura 8
Un gruppo di
donne Amish, comunità
che vive ancora secondo
rigide usanze (
a
);
radiografia della mano
di un bambino affetto da
polidattilia (
b
).
Figura 9
Rappresentazione
schematica dell’effetto
“collo di bottiglia”.
b
a
La deriva genetica
Il collo di bottiglia
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