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Le basi genetiche
dell’evoluzione
Oggi non vi sono dubbi, la varietà delle caratteri-
stiche fisiche e comportamentali (
2
) presenti nelle
popolazioni ha un’origine genetica: a differenza di
quel che credeva Lamarck, i caratteri acquisiti non
possono essere ereditati e quindi non influiscono
sull’evoluzione di una specie.
Ma come nasce questa molteplicità di caratteri?
In effetti, gli studi di genetica molecolare hanno
evidenziato che i processi con cui si trasmette il pa-
trimonio genetico degli individui da una generazio-
ne all’altra sono di eccezionale precisione, requisito
di fondamentale importanza per il mantenimento
dell’identità della specie. Tuttavia, a volte si verifi-
cano degli errori “di copiatura”: sono le
mutazioni
(vedi Unità B2 § 6), che nella maggioranza dei casi
sono svantaggiose o neutre, ma a volte forniscono
a chi le possiede un vantaggio evolutivo. A questo
occorre aggiungere, negli individui che si riprodu-
cono sessualmente, due processi che danno origine
a nuove combinazioni di geni: l’assortimento indi-
pendente dei cromosomi e, soprattutto, la
ricombi-
nazione genetica
prodotta dal crossing-over.
2.1
L’ampiezza della variabilità
genetica e la sua quantificazione
I genetisti hanno cercato di quantificare l’ampiezza
della
variabilità genetica
, rendendosi conto che è
decisamente maggiore di quella osservabile.
Una prima prova dell’esistenza di una variabili-
tà “nascosta” viene fornita dalla selezione artificiale
operata da allevatori e agricoltori: come spiegare le
eccezionali caratteristiche delle mucche da latte, del-
le galline ovaiole, delle pannocchie di mais (
3
) e
di tante altre specie animali e vegetali ottenute dai
selezionatori, se non ammettendo che la popolazione
originaria, pur non evidenziando alcuna “ecceziona-
lità”, disponesse di una grandissima variabilità ge-
netica per le caratteristiche selezionate? Gli incroci
b
a
c
Figura 2
Oggi sono
note una cinquantina
di diverse razze di
gatto domestico,
tutte appartenenti
alla sottospecie Felis
silvestris catus, famiglia
dei Felidi. Esistono
razze a pelo corto (
a
),
a pelo semilungo (
b
)
e a pelo lungo (
c
).
Figura 3
Il teosinte (a sinistra) è la
pianta centroamericana da cui si è
ottenuta la grande varietà di specie di
mais (a destra) oggi coltivate (
a
), che
producono pannocchie molto diverse
tra loro per forme e colori (
b
).
b
a
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Le origini della
variabilità
The nature
of variation
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