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Il ghepardo è uno degli animali considerati a
rischio di estinzione. Le popolazioni attuali di
ghepardi vivono infatti in un areale geografi-
co ristretto, perché presentano una capacità
di adattamento all’ambiente molto ridotta, a
causa della loro scarsa variabilità genetica. Ma
che rapporto c’è tra genetica ed evoluzione?
La sintesi
evoluzionistica
B
1
Da Darwin alla moderna
teoria sintetica
La teoria dell’evoluzione elaborata da Darwin e Wal-
lace è stata definita da Ernest Mayr la più grande rivo-
luzione scientifica mai avvenuta, perché “ha richiesto
un ripensamento della concezione che l’uomo aveva
di se stesso e del mondo intero”. L’idea che i viven-
ti si modificassero nel tempo e discendessero tutti
da poche forme di vita primordiali mise in crisi due
concezioni ancora fortemente radicate a metà dell’Ot-
tocento: il creazionismo-fissismo, che postulava l’im-
mutabilità del mondo vivente, e l’antropocentrismo,
che considerava l’uomo al centro del creato, intrinse-
camente diverso dal resto dei viventi.
Per questo motivo, nonostante la grande riso-
nanza che ebbero gli scritti di Darwin anche al di
fuori dell’ambito scientifico, le sue idee non ven-
nero facilmente accettate. Anzi, la resistenza degli
antievoluzionisti fu strenua e a vari livelli. Ci fu chi
rifiutò del tutto le idee evoluzioniste e chi, soprat-
tutto tra gli studiosi, non contestò l’idea di evolu-
zione in sé (anche perché testimoniata dai fossili),
ma non accettò quella che oggi consideriamo la più
geniale intuizione del naturalista inglese: la
selezione
naturale
. Questo perché con essa Darwin spiegava
la “perfezione della natura” (in altri termini, l’adat-
tamento all’ambiente degli organismi) con un mec-
canismo materialistico, la lotta per la sopravvivenza;
inoltre, a differenza di Lamarck, negava l’esistenza
di un fine ultimo nei processi evoluzionistici.
Alcuni, infine, contestarono la scientificità della
teoria, perché non si basava su prove sperimentali
ma solo su osservazioni e deduzioni logiche.
Gli avversari della teoria dell’evoluzione furono
facilitati, nella loro opposizione, anche dall’esistenza
di alcuni punti deboli nelle argomentazioni del na-
turalista inglese. La sua teoria non spiegava come si
originasse la varietà dei caratteri su cui agisce la se-
lezione naturale e nemmeno il motivo per cui alcuni
caratteri venissero trasmessi ai figli e altri no (Darwin,
erroneamente, non negava la possibilità che anche i
caratteri acquisiti venissero ereditati). Mancava alla
teoria il supporto della genetica! Sappiamo infatti che,
nonostante fosse contemporaneo di Mendel, Darwin
non conosceva le fondamentali scoperte del monaco
boemo. Nel corso del Novecento, lentamente e non
senza contrasti, le due scuole di pensiero, quella degli
evoluzionisti e quella dei genetisti, si incontrarono: tra
il 1936 e il 1947 venne e laborata, dal russo
Theo-
dosius Dobzhansky
, dal tedesco
Ernst Mayr
(
1
),
dall’inglese
JulianHuxley
, dall’americano
George G.
Simpson
e da altri, la moderna
sintesi evoluzionisti-
ca
(o
teoria sintetica
), che esporremo in questa Unità,
a partire dalle sue basi genetiche.
Figura 1
Ernst Mayr
(1904 –2005), biologo,
genetista e storico
della scienza
tedesco naturalizzato
statunitense.
1
Quali critiche vennero mosse alla teoria di Darwin?
Facciamo il punto
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