Pur essendo in una condizione ad ogni modo infima, c'era una graduatoria di privilegio: gli schiavi domestici erano sicuramente tra i pi? privilegiati, in quanto svolgevano mansioni di vario tipo, non erano incatenati e vivevano in condizioni più umane. Esistevano anche donne schiave, per lo più adibite ai lavori di casa, ma anche ai piaceri del padrone, oppure ai lavori nei campi. Chi era utilizzato per questo compito viveva in condizioni di miseria e poteva anche venir prestato a giornata a quegli agricoltori che possedevano poco terreno o che non potevano permettersi schiavi fissi. Avevano il solo vantaggio di lavorare alla luce del sole in mezzo al verde. Una sorte ben pi? triste, infatti, l'aveva chi lavorava in miniera il cui lavoro risultava massacrante: giorno e notte negli stretti cunicoli delle miniere dove l'aria era malsana e satura di vapore di zolfo, in condizioni disumane, sfruttati fino alla morte, conducevano un?esistenza rischiosa e priva di qualunque prospettiva di miglioramento. Altrettanto si pu? dire degli schiavi incatenati ai remi e costretti a vogare nel caldo soffocante delle stive agli ordini di un impietoso capovoga. Ma erano schiavi anche i contabili, i sorveglianti degli altri schiavi o i maestri che insegnavano a leggere e a scrivere, persino le guardie che garantivano l?ordine pubblico ad Atene; questi naturalmente vivevano in condizioni pi? umane e molte volte godevano di grande rispetto. Il loro prezzo, naturalmente soggetto alle leggi di mercato, variava da un minimo di 500 dracme, per uno schiavo di scarse capacità a un massimo di alcune migliaia di dracme per chi possedeva buone conoscenze tecniche o notevoli capacit? fisiche.
Ierodulia: termine derivato dal greco "ieròs" (sacro) e "doulos" (servo), che definisce la prostituzione sacra o culturale praticata da uomini e donne nel corso di cerimonie nei templi di Afrodite, i cui proventi erano devoluti per coprire le necessità del tempio stesso. Nell?antica Grecia era chiamato ierodulo anche lo schiavo addetto ai servizi minori del tempio, come la preparazione dei sacrifici e la cura degli arredi sacri. L?istituto della Ierodulia, che secondo alcuni studiosi avrebbe sostituito il sacrificio umano, era forse di origine semitica, e fu diffuso in occidente dai Fenici.
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