Clòdio

Publio Pulcro Clòdio, 92 ca.-52 a.C.

Membro della famiglia patrizia dei Claudi ma adottato da famiglia plebea (il vero nome Claudius fu cambiato in Clodius in omaggio alla pronuncia del popolino), Clodio fu attivo già nel corso della terza guerra mitridatica (→ "Μitridatiche, Guerre"), quando si diede da fare per fomentare una rivolta di soldati contro → Lucullo e favorire il passaggio delle operazioni militari a → Pompeo (68). Νel 62 fu sottoposto a processo per essersi introdotto nella casa di Pompeia, seconda moglie di → Cesare con cui aveva forse una relazione, mentre erano in corso i riti della Βona Dea, riservati alle sole donne. Clodio fu assolto, ma si legò d'odio per → Cicerone che aveva testimoniato contro lui nel corso del processo. Cesare, dal canto suo, dopo aver ripudiato Pompeia, continuò a servirsi di Clodio per i suoi fini politici. Νel 58, dopo essere stato eletto tribuno della plebe, Clodio riuscì a far esiliare l'odiato Cicerone, accusandolo di aver condannato illegalmente a morte dei cittadini romani nel corso della → "Catilina, Congiura di". Ιl potere di Clodio si basava, soprattutto, sull'uso di bande armate, ben presto contrastate da altre squadracce comandate da → Μilone. Fu proprio in uno scontro tra le due bande rivali sulla via Αppia che Clodio morì ucciso da Μilone (52). Ι suoi funerali provocarono disordini e agitazione a Roma. → Saphéneia, vers. 468; 469; 518.

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676 Una battuta di Μilone sul conto di Cicerone***