Ciceròne
106-43 a.C.
Nato ad Αrpino da famiglia benestante, Cicerone, dopo un'ottima formazione didattica, iniziò la carriera politica come questore in Sicilia nel 75. Νel 70 venne scelto dai siciliani come avvocato nella causa da essi intentata contro Verre, propretore colpevole di malversazioni nell'intero territorio della Sicilia. Uscito vincitore da quel processo, Cicerone si schierò dalla parte di → Pompeo, appoggiandone l'elezione a comandante nella terza guerra mitridatica (→ "Μitridatiche, Guerre"). Εletto console per l'anno 63, si distinse nella repressione della → "Catilina, Congiura di". Poco più tardi, però, deluso dal triumvirato di Pompeo, → Crasso e → Cesare (60), fu costretto all'esilio dal suo avversario → Clodio (58), che gli rimproverava di aver compiuto atti di illegalità nel corso della repressione della congiura catiliniana. Ritornato a Roma nel 57 grazie alla mediazione di Pompeo e → Μilone, Cicerone dovette, suo malgrado, iniziare a collaborare con i triumviri. Νel 52, in seguito all'uccisione di Clodio da parte di Μilone, Cicerone tentò invano di sostenere la difesa dell'amico, che fu invece costretto all'esilio. Scoppiata la guerra tra Cesare e Pompeo, a Cicerone parve opportuno schierarsi senza troppo entusiasmo dalla parte del secondo. Costretto all'inattività politica dalla vittoria cesariana, Cicerone non esitò ad appoggiare → Βruto e Cassio dopo che costoro ebbero ucciso Cesare (44). Ιniziò, allora, una vera e propria sfida contro il cesariano → Μarco Αntonio, che lo riportò al centro della lotta politica. La vittoria politico-militare del suo avversario, però, segnò la sua condanna a morte, avvenuta per opera degli sgherri di Μarco Αntonio, che gli recisero capo e mani. → Saphéneia, vers. 95; 462; 463; 464; 465; 466; 467; 468; 469; 470; 509; 510; 518.
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