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Variante
Parola o frase che testi di una stessa opera presentano in modo diverso e alternativo (si parla quindi, con espressione latina, di varia lectio: cfr. lezione). Tali varianti sono dovute a semplici errori di trascrizione (corruttèle) o interpolazioni dello scriba, ma possono anche risalire all’autore stesso (si parla allora di ‘varianti d’autore’), che nell’originale o negli originali, oppure in diverse stesure o edizioni della stessa opera, poteva aver avuto oscillazioni ed esitazioni o aver apportato cambiamenti. Lo studio delle ‘varianti d’autore’ è risultato particolarmente fruttuoso nell’àmbito della filologia moderna e contemporanea, dove ha dato luogo a una disciplina nota come ‘variantistica’ (grande promotore, se non iniziatore, ne fu il filologo italiano G. Contini). In generale, la scelta fra le diverse varianti offerte dalla tradizione manoscritta, a stampa o indiretta (cioè quella proveniente da ‘citazioni’ parziali dell’opera) è uno dei compiti fondamentali della filologia.
[Elena Esposito]
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