I trulli di Alberobello
(Puglia)


 

Come sono fatti

I trulli erano in origine abitazioni contadine, dove i “cozzari”, ovvero coloro che coltivavano la terra del padrone, potevano avere un posto dove dormire e tenere gli attrezzi del campo.
Sono costruzioni quadrate sormontate da un caratteristico tetto a forma di cono coperto di tegole di pietra grigia. Il cono di copertura viene costruito senza alcuna intelaiatura, solamente con le tegole posate una sull’altra in cerchi sempre più stretti fino all’imbuto finale.
I trulli sono edificati senza utilizzare malta. Lo spessore dei muri va da un minimo di 80 cm fino ai 270 cm del Trullo Sovrano, il più grande di tutti. I muri e l’estremità dei tetti sono dipinti a calce bianca.
I trulli hanno alla loro sommità degli elementi decorativi posti a chiusura del cono, denominati “pinnacoli”. Essi sono perlopiù in pietra e rappresentano la firma del “Mastro trullaro” che li ha costruiti: sono elementi decorativi.
Sopra i tetti dei trulli spesso sono dipinti dei simboli che, a volte, hanno significato religioso, a volte invece rappresentano segni pagani o dello zodiaco.

L’interno dei trulli può essere caratterizzato da un vano (una stanza) semplice, oppure da più ambienti, che in genere vengono aggiunti attorno al vano centrale. Sono abitabili solo al piano terreno, ma al di sotto di essi possono essere ricavate delle cisterne per conservare l’acqua piovana.
Grazie alla particolare tecnica di costruzione i trulli sono caldi d’inverno e freschi d’estate. Inoltre la loro struttura è in grado di assorbire anche le scosse di terremoto più forti: si racconta che nel 1897 ci fu un ciclone che spazzò via tutto, lasciando intatti i soli trulli!