Page 40 - 120900037101_roncoroni_rossoeblu_edizionerossa

Basic HTML Version

482
Il Medioevo
Il Decameron
Comprensione
Gualtieri, marchese di Saluzzo, spinto dai suoi sudditi
a sposarsi contro il suo volere, sceglie in sposa una
bella ma poverissima ragazza di nome Griselda. Gri-
selda si comporta con tanta dignità e gentilezza da
essere amata da tutti. Dopo qualche tempo nasce
una bambina, Gualtieri è felice ma decide di mette-
re alla prova la pazienza della moglie per vedere se
davvero è obbediente e del tutto sottomessa ai suoi
voleri. Prima le dice che tutti parlano male di lei per-
ché è di origine plebea, poi le manda un servo che
le porta via la figlia facendole credere che il padre
la vuole morta. Griselda, pur soffrendo molto, non si
ribella. Poi nasce un maschio: anche il bambino sa-
rà portato via per ordine del padre, e anche questa
volta Griselda soffre in silenzio. In realtà Gualtieri ha
inviato i figli a Bologna dove li fa allevare da una sua
parente all’insaputa di tutti, compresi i sudditi che lo
criticano aspramente per la sua crudeltà. Passano
tredici anni e Gualtieri decide di sottoporre Grisel-
da all’ultima prova: la caccia davanti a tutta la corte,
annunciandole che sposerà un’altra donna, di con-
dizione più adatta a lui. Griselda torna docilmente
dal padre. Dopo qualche tempo Gualtieri fa venire
di nascosto da Bologna i suoi figli, presentando la
fanciulla come la promessa sposa. Poi fa chiamare
Griselda e le ordina di preparare tutto per le nuove
nozze. Griselda obbedisce. Il giorno del banchetto
Gualtieri fa chiamare Griselda e chiede la sua opi-
nione sulla sposa: Griselda risponde che la fanciulla
è bellissima ma lo prega di risparmiarle le «punture»
insopportabili che ha inflitto a lei. Finalmente Gualtieri
considera concluso il proprio esperimento, le rivela
la verità e la accoglie di nuovo a palazzo, iniziando
con lei e con i figli una nuova armoniosa esistenza.
Analisi
Tutti i temi del
Decameron
, e sopra a tutti la virtù 
La novella di Griselda, ha osservato il critico Vitto-
re Branca,
riassume in sé tutti i temi fondamen-
tali
del
Decameron
. È la stessa decima giornata, in
realtà, a riepilogare i temi già variamente declinati
da Boccaccio nelle prime nove giornate: le novelle
della giornata finale sono infatti incentrate sui temi
della
fortuna
(le prime tre), dell’
amore
(dalla quar-
ta alla settima) e dell’
ingegno
(l’ottava e la nona).
Tutti questi temi tornano anche nell’ultima novella:
la fortuna interviene infatti a trasformare una povera
contadina in una marchesa; l’amore è il sentimento
che, più volte ribadito, giustifica la sottomissione di
Griselda ai capricci di Gualtieri; l’ingegno è la qua-
lità a cui Gualtieri stesso si affida per organizzare il
suo crudele inganno, volto a verificare le qualità del-
la moglie e a garantirsi una perfetta felicità coniuga-
le. Tuttavia,
fortuna, amore e ingegno sono unifi-
cati e in un certo senso sovrastati, nella novella
di Griselda, dal tema della virtù
. Nell’intero
Deca-
meron
, la virtù intesa come capacità di affrontare la
fortuna e di non farsi sopraffare grazie all’ingegno è
ciò che caratterizza i personaggi positivi; ma giunto
al termine dell’opera Boccaccio propone un model-
lo che va oltre questa morale laica e terrena e sfio-
ra una
dimensione sovrumana, quasi religiosa
.
Griselda, simbolo e funzione del personaggio
Infatti, Griselda incarna e compendia tutte le
virtù
della femminilità cristiana
: l’umiltà, la pazienza,
l’obbedienza, la serena e incrollabile dignità. Per
questo, Griselda è stata paragonata addirittura aMa-
ria, in quanto emblema di perfetta virtù, così come
ser Ciappelletto (il protagonista della prima novella)
era l’emblema diabolico di tutti i vizi.
Come la
Divi-
na Commedia
e come il
Canzoniere
, dunque, an-
che il
Decameron
si chiuderebbe, secondo que-
sta interpretazione, con una lode dellaMadonna
.
È certo che
la prima e l’ultima novella sono ac-
comunate dall’eccesso
: la prima mostra l’ecces-
so dell’abiezione, con i registri del comico; l’ultima
propone l’eccesso dell’abnegazione (e della crudel-
tà, nei comportamenti di Gualtieri), con gli opposti
registri del tragico. In questo modo,
le due novel-
le segnano due «limiti» simmetrici e contrap-
posti, all’interno dei quali sono racchiusi, nelle
novelle delle dieci giornate, tutti i possibili casi
della vita, in tutte le possibili varianti e tonalità
.
Griselda, però, è un personaggio che ammette di-
verse ipotesi interpretative. Per esempio, le sue ca-
ratteristiche la rendono per molti aspetti
simile alle
eroine delle fiabe popolari
, anch’esse caratteriz-
zate da atteggiamenti umili e servizievoli, nonché
dal passaggio da una condizione umile a una ari-
stocratica: pensiamo per esempio a Cenerentola.
Il critico Carlo Muscetta, invece, ha proposto di
leggere la storia di Griselda in
chiave psicanali-
tica
: Boccaccio, che era stato separato dalla ma-
dre in tenera età e non l’aveva più rivista, tentereb-
be inconsciamente di riparare al suo trauma nar-
rando la vicenda di una donna che, dopo dolori e
vicissitudini, recupera i figli perduti e si ritrova in
una famiglia armoniosamente unita.
Personaggi statici e dimensione sociale ap-
profondita 
Sul piano psicologico, in ogni modo,
i personag-
gi della novella risultano piuttosto schematici,
proprio come i personaggi delle favole o de-
gli
exempla
. Anche le giustificazioni e le osserva-
zioni che il narratore inserisce (il fatto che Grisel-
da soffra quando deve consegnare la figlia, il fatto
che il marchese senta desiderio di piangere quan-
do scaccia la moglie e così via) finiscono per sot-
tolineare una certa astrattezza e meccanicità nei
Analisi del testo
V1_387_495_Boccaccio.indd 482
20/01/