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Il Medioevo
Il pensiero e la poetica
soprattutto gli scritti eruditi: le biografie
De ca-
sibus virorum illustrium
(«Sulle sventure di uo-
mini illustri», 1355-1373) e
De mulieribus claris
(«Sulle donne celebri», 1361-1362), il reperto-
rio geografico-letterario
De montibus, silvis, fon-
tibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus et
de nominibus maris
(1355-1374) e il repertorio
mitologico
Genealogia deorum gentilium
(1350-
1374). Quest’ultimo lavoro, in cui Boccaccio ri-
versa la propria vasta erudizione, avrà poi gran-
de diffusione in età umanistica, contribuendo a
propagare in Italia l’interesse per la cultura e la
letteratura greche.
Negli anni Cinquanta Boccaccio, pur avendo or-
mai raggiunto una posizione di prestigio presso
i concittadini, cerca di nuovo di trovare una si-
stemazione nell’amata Napoli: vi torna infatti nel
1355, nella speranza, rivelatasi vana, di ottene-
re l’incarico di segretario regio, e poi nel 1362,
contando sull’appoggio di un vecchio amico di-
venuto nel frattempo assai potente, Niccolò Ac-
ciaiuoli, il quale però lo accoglie freddamente.
Nel 1359 Boccaccio visita Petrarca a Milano, tra-
scorrendo con lui intense giornate di letture e
conversazioni. I due scrittori si incontreranno
ancora a Venezia nel 1362 e a Padova nel 1368.
Dal 1360 al 1362 Boccaccio ospita a Firenze il
monaco calabrese Leonzio Pilato
, dal quale im-
para, primo fra i grandi letterati europei, la lin-
gua greca (che invece il dotto Petrarca ignorava).
Il ritiro a Certaldo e la lettura pubblica
della Commedia
In quello stesso 1360, a cau-
sa di una congiura contro il comune fiorentino
in cui erano implicati alcuni suoi amici, Boccac-
cio cade in disgrazia e perde gli incarichi pubbli-
ci, ma Innocenzo VI lo autorizza ad assumere gli
ordini sacerdotali. Nel 1361 si ritira a
Certaldo
,
dove risiede con una certa continuità fino agli
ultimi giorni. Nonostante questa maggiore incli-
nazione alla meditazione e alla solitudine, Boc-
caccio, rientrato nelle grazie del Comune intorno
al 1365, svolge altre importanti missioni diplo-
matiche, come quelle presso papa Urbano V, ad
Avignone (1365) e poi a Roma (1367).
Fra il 1370 e il 1371 Boccaccio torna per l’ulti-
ma volta a Napoli, dove viene benevolmente ac-
colto dalla regina Giovanna.
Dal 1373 è incaricato dal comune di Firenze di
commentare in pubblico, nella chiesa di San-
to Stefano di Badia, la
Commedia
di Dante
. Da
questo impegno nasce il commento intitolato le
Esposizioni sopra la «Commedia»
, a cui va aggiun-
ta la biografia dantesca nota come
Trattatello in
laude di Dante
. Boccaccio deve però interrompe-
re le letture al XVII canto dell’
Inferno
, per l’ag-
gravarsi delle proprie condizioni di salute. Tor-
mentato dall’obesità e da diverse malattie, muo-
re il 21 dicembre 1375 a Certaldo.
Qual è la condizione familiare di Giovanni
Boccaccio?
Per quale motivo Boccaccio si trasferisce
a Napoli, e che tipo di vita conduce in quella
città?
Quali sono le reazioni di Boccaccio al ritorno
a Firenze?
Con quale grande poeta Boccaccio instaura
un sodalizio di amicizia e di cultura a partire
dal 1350?
Quale grande opera Boccaccio, nei suoi ultimi
anni di vita, legge pubblicamente a Firenze?
2.
Il pensiero
e la poetica
Il Boccaccio «minore»: eclettismo e spe-
rimentazione
Il
Decameron
, capolavoro boc-
cacciano, per la sua stessa grandezza lascia in om-
bra le altre opere dell’autore. Tuttavia,
le opere
giovanili boccacciane avranno un influsso de-
terminante sulla letteratura del Rinascimento
in Italia e in Europa
. Lettore vorace, il giovane
Boccaccio sa selezionare e poi rielaborare e ac-
costare con originalità temi e forme della lette-
ratura precedente, in modo da creare
testi ade-
guati al gusto del pubblico e adatti a diventa-
re modelli per le successive generazioni
: con
il
Teseida
offre l’esempio per il poema cavallere-
sco in ottave; con la
Commedia delle ninfe fioren-
tine
dà avvio al genere arcadico-pastorale; con
il
Ninfale fiesolano
inizia il poemetto mitologi-
co. Inoltre, Boccaccio sperimenta con il
Filocolo
il romanzo d’avventura in prosa, con l’
Amorosa
visione
il poema allegorico in terza rima sul mo-
dello dantesco, e perfino, con l’
Elegia di madon-
na Fiammetta
, il «romanzo psicologico».
La poetica giovanile è caratterizzata dall’
inclina-
zione alle tematiche amorose
e dall’
attenzione
per il pubblico femminile
, che diventa il sim-
Sosta di verifica
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