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Giovanni Boccaccio
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Nastagio degli Onesti
Per comprendere
1
Individua le sequenze che costituiscono la no-
vella e attribuisci a ciascuna un breve titolo.
Per analizzare
2
La visione di Nastagio costituisce una sorta di
«racconto nel racconto». Quali sono gli elementi
che rendono simili le vicende di Nastagio e quel-
le del cavaliere suicida?
3
Per la donna suppliziata, nella visione infernale,
si attua il contrappasso, ossia il principio secon-
do cui la punizione di un colpevole è analoga o
contraria alla colpa commessa. In che senso ciò
avviene?
4
La giovane Traversari e la donna punita nel-
la caccia infernale manifestano la medesima
durezza di cuore nei confronti di chi le ama, e
non a caso viene riferito a entrambe un termi-
ne che costituisce una parola-chiave nella no-
vella: quale?
5
Nella scena della caccia infernale prevale l’ele-
mento visivo, che evidenzia la drammaticità e
la violenza degli avvenimenti. Individua e sotto-
linea nel testo i termini che ti sembrano in que-
sto senso più efficaci.
6
La conclusione della novella da un lato estende a
tutte le donne – ossia al pubblico del
Decameron
l’ammonizione prontamente raccolta dalla giovane
Traversari, dall’altro, con l’accenno all’arrendevo-
lezza delle donne di Ravenna, introduce un’allusio-
ne scherzosa: quale funzione riveste, secondo te,
tale allusione posta dopo una storia così cruda?
Per scrivere
7
Al termine della vicenda, Nastagio decide di spo-
sare la donna amata, cosa che un vero perso-
naggio cortese non avrebbe mai fatto. Spiega
questa affermazione in un breve testo, inqua-
drando la proposta matrimoniale di Nastagio in
un più ampio discorso sulla differenza tra ‘amor
cortese’ e ‘amor borghese’.
Lavoriamo sul testo
Dal testo alla lingua
RAGIONE
il
teSto
All’inizio della novella di Nastagio degli Onesti, Filomena afferma: «A me omai appartiene di
ragionare», ossia «Ora tocca a me parlare, raccontare». In Boccaccio – e, più in generale, nell’italiano an-
tico – «
ragionare
» significa infatti in genere «
parlare
», «
trattare un argomento
» e analogamente «ragio-
namento» è sinonimo di «discorso».
la
parola
Nell’italiano moderno «ragionare» ha un diverso significato ed è sinonimo di «
riflettere
»,
«
analizzare
» (es.: bisogna ragionare prima di parlare).
Il verbo deriva dal sostantivo «
ragione
», che indica sia, in astratto,
la capacità dell’uomo di usare l’in-
telletto
e la logica (es.: la ragione distingue l’uomo dagli animali) sia, in genere al plurale, il prodotto di
questa capacità, ossia
le argomentazioni
usate per dimostrare qualcosa (es.: è importante ascoltare
le ragioni degli altri). In altri contesti, il termine può essere anche sinonimo di «
causa
», «
motivo
» (es.: le
ragioni di quel gesto restano oscure) o anche di «
diritto
» (per esempio nell’espressione «aver ragione»).
derivati
L’italiano «ragione» deriva dal latino
ratio
, che significa «calcolo». Accanto ai derivati di «ragio-
ne» – come «ragionevole», «ragioniere» e «ragionamento» – esistono anche molti termini derivati diretta-
mente dal latino
ratio
, come «
razionale
», «razionalità», ma anche «
razione
» (che indica appunto «la par-
te che spetta a ciascuno secondo un calcolo») e «
razionare
».
...
prova
tu
Con l’aiuto del dizionario, spiega il significato delle seguenti espressioni:
– perdere il lume della ragione
– prenderle di santa ragione
– esporre le proprie ragioni
– a ragion veduta
– farsene una ragione
Qual è la differenza tra «razionale» e «ragionevole»? Scrivi due frasi di senso compiuto al cui interno sia-
no contenuti questi termini, usati nel modo corretto.
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