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Medici e pazienti:
la malattia e la cura
Il rapporto ironico e provocatorio di Zeno nei confronti del dottor S. rappresenta il punto di arrivo di un
percorso ricco di sfumature, dove si intrecciano letteratura e scienza medica. Se il tema della malattia
attraversa tutta la cultura occidentale fin dalle sue origini (il piede putrescente di Filottete nell’Iliade, le
epidemie di peste nel Decameron e nei Promessi sposi, la follia di Orlando e di Amleto, la tisi de La Signora
delle camelie di Alexander Dumas e di Hans Castorp nella Montagna incantata di Thomas Mann, le nevrosi
degli inetti novecenteschi...), il rapporto tra medico e paziente risente in modo particolare dell’evolversi
e del progredire delle scoperte in ambito scientifico e sembra condensarsi nei due secoli in cui maggiori
sono i progressi della medicina e più identificabile e autorevole diventa la figura del medico. Dalle prime
iniezioni di vaccino inoculate alla fine del Settecento da Edward
Jenner, alla scoperte della microbiologia inaugurata da Pasteur a
metà dell’Ottocento, fino alle invenzione tecniche per osservare
e analizzare il corpo umano (l’applicazione pratica dei raggi X,
scoperti da Röntgen nel 1895), la medicina si afferma, anche
nell’immaginario collettivo, con credibilità sempre crescente.
1865
Claude Bernard
pubblica
L’introduzione
allo studio
della medicina
sperimentale
1796
Edward Jenner
inocula il
vaccino per la
prima volta
Le scoperte di
Louis Pasteur
inaugurano
la moderna
microbiologia
1854-1862
1864
Dostoevskij
pubblica Le
memorie del
sottosuolo
1882
Robert Koch
individua il germe
della tubercolosi
1867
Le scoperte
di Joseph
Lister in merito
all’antisepsi
permettono
lo svolgersi
di operazioni
chirurgiche
senza pericolo
di infezioni
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