Un motivo per leggere
Attivo per quasi quarant’anni sulla scena politica e forense, e impegnato fino
all’ultimo nella difesa dell’agonizzante repubblica, Cicerone riuscì a contemperare
questo forte impegno civile e politico con la passione per l’
otium
filosofico e
letterario, anch’esso concepito come un servizio socialmente utile. Attraverso la
sua opera egli ha fondato una letteratura filosofica in lingua latina, operando
una sintesi feconda di cultura greca e tradizione romana e trasmettendo ai
contemporanei e ai posteri altissimi ideali di cultura e di umanità. Dal punto di vista
strettamente letterario, egli ha impresso un’impronta indelebile e definitiva a tutti
i generi della prosa da lui trattati, dalle orazioni ai dialoghi retorici e filosofici ai
trattati alle epistole, contribuendo nel contempo a regolarizzarne e ad arricchirne
la lingua sul piano della sintassi e del lessico.
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La vita
Marco Tullio Cicerone nacque
nel 106 a.C. ad Arpino
, nel Lazio meridionale, da famiglia
appartenente al ceto equestre. Fu educato a Roma, dove entrò in contatto con i più famo-
si oratori e giuristi del tempo e ascoltò le lezioni del filosofo accademico Filone di Larissa.
Poco prima dell’80 a.C. pubblicò il suo primo scritto retorico (
De inventione
) ed esordì co-
me avvocato. Dal 79 al 77 soggiornò in Grecia (ad Atene e a Rodi) per completare i propri
studi retorici e filosofici.
Rientrato a Roma, Cicerone sposò Terenzia e intraprese la carriera politica: nel 75 fu
questo-
re
nella Sicilia occidentale; nel 69
edile curule
; nel 66
pretore
.
Console
nel
63
a.C., si op-
pose ai progetti di riforma agraria del tribuno Rullo e soprattutto represse la congiura di Ca-
tilina, facendo condannare a morte i principali responsabili. Il suo peso politico declinò tut-
tavia di lì a poco, in seguito al patto di alleanza stipulato nel 60 tra Cesare, Pompeo e Cras-
so (il cosiddetto ‘primo triumvirato’), che egli si rifiutò di sostenere. Politicamente isolato,
nel
58
Cicerone dovette prendere la via dell’
esilio
in seguito all’approvazione di una legge,
con validità retroattiva, presentata dal tribuno della plebe Clodio, che prevedeva la condan-
na all’esilio per chi – come aveva fatto Cicerone nel 63 con i catilinari – si fosse reso respon-
sabile di esecuzioni capitali a danno di cittadini romani senza concedere il diritto di appel-
lo al popolo. Dopo un anno trascorso in Grecia, fu
richiamato in Italia nel 57
per volere
di Pompeo e nel 56 appoggiò, con l’orazione
De provinciis consularibus
, gli accordi triumvi-
rali di Lucca; parallelamente prese a difendere in tribunale vari avversari di Clodio. Quan-
do questi, nel 52, fu ucciso in uno scontro tra la propria banda armata e quella dell’avversa-
Gli anni
della formazione
La carriera politica
Cicerone
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