I poemi omerici
1 La poesia epica
«Di nessuno prima di Omero» scrive Aristotele nella
Poetica
(1448b) «noi siamo in
grado di ricordare un’opera; ma è verosimile che ve ne siano state molte». L’idea che
i poemi di Omero fossero una sorta di poesia primigenia dalla quale derivarono le
successive forme letterarie era universalmente diffusa in epoca antica: per i Greci la
civiltà iniziava con il mito eroico, la cui espressione poetica fu per eccellenza l’epi-
ca omerica. È vero però che essa non nacque già adulta, come Atena dalla testa di
Zeus, ma ebbe una preistoria durante la quale si andarono elaborando le sue forme
espressive e stilistiche (come la lingua, la metrica, il patrimonio formulare, gli schemi
narrativi). Quale sia stata l’origine della poesia epica greca è impossibile dire; è però
certo che una poesia epica esisteva in età micenea (secoli xvii-xii a.C.). Buona parte
del patrimonio mitico dei Greci era già noto ai Micenei: sulle tavolette in lineare B
si possono infatti leggere i nomi di molti eroi greci, tra cui Achille (
a-ki-re-u
), Ettore
(
e-ko-to
), Aiace (
a-wa
), e poi ancora Oreste (il figlio di Agamennone:
o-re-ta
), e altri.
Ben poco di questa poesia si può intravedere, a parte alcuni elementi che si trasmise-
ro a Omero in virtù della tendenza dell’epica greca ad amalgamare materiale antico
e recente (per il fenomeno della cosiddetta «stratificazione epica»; cfr. mito cultu-
ra società p. 32). Così, certi aspetti della civiltà materiale (armi, oggetti ecc.) e del-
la società (forme sociali, culti religiosi ecc.) presenti in Omero sono sicuramente da
attribuire alla tarda età del bronzo, ossia all’epoca micenea. L’archeologia conferma
che in quella stessa epoca va collocata l’impresa storica attorno a cui sono costruiti i
poemi, vale a dire la conquista di Troia (distrutta intorno al 1200 a.C.). Fondamen-
talmente però i poemi epici furono il prodotto di un’epoca successiva, quando, do-
po il crollo della civiltà micenea, la società greca entrò nella sua fase storica (il cosid-
detto “Medioevo” ellenico): il periodo della massima creatività dell’epica greca cade
appunto tra l’età del primo arcaismo (secoli ix-viii circa a.C.) e l’inizio dell’epoca
classica (fine del secolo vi a.C.).
In assenza di scrittura (reintrodotta in Grecia solo attorno al secolo viii a.C., dopo la
scomparsa della lineare B micenea, cfr. mito cultura società p. 6), l’epica fu com-
posta e trasmessa oralmente in forma di “rapsodie”, ovvero brani di estensione più o
meno ampia, prodotte dall’attività di bardi professionisti (
ñoidoÉ
, «aedi», «cantori»,
cfr. p. 12). Bisogna comunque distinguere una fase primitiva, in cui l’epica rimase
affidata totalmente all’oralità, sia nella composizione che nell’esecuzione, e una fase
successiva in cui alcuni degli innumerevoli poemi che circolavano vennero registra-
ti per iscritto (e per questo sono sopravvissuti fino a noi). I poemi omerici si collo-
cano appunto ai confini tra queste due fasi: da un lato essi sono il prodotto di una
j
La preistoria dell’epica
greca: l’età micenea
j
Composizione,
tradizione orale,
recitazione
Cronologia
Secoli
xvii
-
xii
a.C.
Età micenea
1200-800 a.C.
“Medioevo” ellenico
1194-1184 a.C.
Guerra di Troia
750 a.C. ca.
Composizione dei poemi omerici
Alfabeto di derivazione fenicia
561-527 a.C.
Tirannide di Pisistrato: edizione
“nazionale” dei poemi omerici