Sincronie
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Un’epoca di transizioni: tra Medioevo ed Età moderna
I Regni africani
Sotto il Sahara e sulle coste dei due Oceani
Nel XIV secolo raggiunsero il massimo della ricchezza e della potenza i Regni africani
rappresentati nella cartina qui a fronte. Essi si dividevano in tre tipi principali:
•
i
Regni subsahariani
, collocati cioè all’estremità meridionale del deserto del Sahara,
che formavano la cosiddetta “Fascia sudanese” (
sudàn
in arabo significa “neri”, quindi
questi Regni erano chiamati “paesi dei neri”). Tra essi ne emergevano due: quello
grandissimo del
Mali
(che aveva inglobato il più antico Regno del Ghana), disteso in
parte sulle rive del grande fiume Niger, e il Regno di
Etiopia
, che usufruiva dell’acqua
dolce del Nilo e di uno sbocco nel Mar Rosso;
•
i
Regni orientali
, collocati sulle coste dell’Oceano Indiano, il più grande dei quali, il
più meridionale, era il Regno dello Zimbabwe;
•
il
Regno del Congo
, che si estendeva sulle due rive dell’omonimo fiume.
Tutti questi Regni si erano sviluppati vertiginosamente a partire dall’VIII secolo, grazie al
contatto con le popolazioni arabe che, nel secolo precedente, avevano iniziato la loro
grande espansione e fondato un Impero. In quel periodo era
nata una nuova Africa attraversata da vie commerciali terrestri,
gradualmente convertita all’islamismo (fatta eccezione per
l’Etiopia che era cristiana già dal IV secolo) e collegata a paesi
lontanissimi attraverso rotte marittime dirette verso oriente.
Monarchie e aristocrazie guerriere
I Regni africani erano costituiti da una regione principale
dalla quale era partita la conquista delle zone vicine e dove
si trovava la capitale. Lì risiedeva il re, circondato dalla sua
aristocrazia guerriera, il quale dominava una serie di Stati
vassalli governati a loro volta da principi che foraggiavano il re
con tasse pagate in natura sotto forma di uomini, vettovaglie
e metalli preziosi. Di nessuno di questi Regni abbiamo notizie
precise; le più abbondanti tuttavia riguardano il Regno del
Mali e provengono dai viaggiatori arabi che costantemente
lo visitavano.
Il Mali, una terra fertile
Gli Arabi raccontano di un paese sterminato e caldissimo,
costellato di piccoli villaggi d’argilla collocati in un paesag-
gio di savana, cioè di prateria con alberi come il baobab o il
karitè, da cui si traeva un burro vegetale. Intorno ai villaggi si
stendevano i campi di riso, di miglio, di fagioli e di ogni genere
di frutti. I viaggiatori lodano anche la sicurezza delle strade,
prive di banditi grazie all’autorevolezza del governo centrale,
e notano però anche la grande disparità tra la miseria della
massa della popolazione e la ricchezza dell’élite nobiliare e
delle corti.
MENTRE
in Italia fiorivano le Signorie
CONTEMPORANEAMENTE
in Africa prosperavano grandi Regni resi ricchi e potenti dai commerci
con gli Arabi
La moschea di Djenné
nel Mali
Questa antichissima moschea
del tempo dei Regni sudanesi
fa capire qualcosa delle
tecniche edilizie africane.
I muri sono di argilla, bagnata,
pressata e forse tenuta insieme
da qualche collante e sono
rinforzati da pali di legno.
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