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Le Crociate: fede e commerci
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Le tre religioni della città vecchia
Come si vede nella pianta, la Città vecchia è divisa in
quattro zone, tre delle quali corrispondono alle tre religio-
ni. Per avvertire la complessità di questa sovrapposizione
di fedi basta salire sul
Monte del Tempio
dove, conqui-
stata la Palestina, i musulmani ricavarono la cosiddetta
Spianata delle Moschee
” sulla quale eressero la gran-
de moschea
El-Aqsaj
. La Spianata fa di Gerusalemme il
terzo centro religioso islamico per importanza, dopo La
Mecca e Medina, perché sul luogo della Spianata si trova
la Roccia alla quale – secondo la tradizione – Maometto
legò il suo cavallo e ascese al cielo.
La Spianata, però, sorge esattamente sopra le rovine del
luogo più caro agli ebrei, il
Tempio di Salomone
, distrut-
to dai Romani nel 70 d.C. Una parete di questo tempio è
rimasta in piedi ed è diventata il
Muro del Pianto
, dove
migliaia di devoti si recano quotidianamente a pregare
e a lasciare messaggi destinati a Dio.
Ma non basta. Proprio in questo Tempio Gesù, il Mes-
sia dei cristiani, ricevette la sua educazione ebraica e
compì le sue prime gesta. Proprio qui, dalle botteghe
circostanti cacciò i mercanti che profanavano la Casa
di suo Padre. Poco distante sorge il
Monte degli Ulivi
,
dove fu arrestato.
Infine, sul Monte del Tempio, si trova anche il sasso su cui
Abramo avrebbe dovuto compiere il sacrificio di Isacco. E
Abramo non è caro solo agli ebrei e ai cristiani, ma anche
agli Arabi, che lo veneravano già prima di Maometto.
Ariel Sharon
Dopo aver pregato davanti al Muro del Pianto, il 28 settembre
2000 il Primo ministro israeliano passeggiò sulla Spianata delle
Moschee provocando la nuova Intifada.
A chi appartiene Gerusalemme, agli Israeliani o ai Pale-
stinesi? Si può dire che gli Stati di tutto il mondo stiano
cercando da più di sessant’anni una risposta a que-
sta domanda, ma le due parti non riescono a trovare
un accordo. I
Palestinesi
hanno spesso rivendicato la
cosiddetta
Gerusalemme est
, dove sorge il quartiere
musulmano, ma esso confina con il quartiere ebraico e
le sue autorità potrebbero impedire agli Ebrei l’accesso
al Muro del Pianto. Sono state proposte soluzioni di ogni
genere, tra cui quella di ricavare un corridoio sotterraneo
sotto la Spianata delle Moschee, ma nessuna proposta
è stata accettata.
Va ricordato che diplomazia e politica hanno scelto
spesso questo luogo per compiere gesti densi di con-
seguenze. Nel 2000
Giovanni Paolo II
si recò a pregare
davanti al Muro del Pianto e vi lasciò un suo messaggio
in segno di riconciliazione tra cattolicesimo ed ebraismo.
Qualche mese dopo, il primo ministro israeliano, Ariel
Sharon, passeggiò sulla Spianata delle Moschee in segno
provocatorio, scatenando la nuova Intifada (o “rivolta”)
palestinese e aprendo una nuova stagione di conflitti.
L’insolubile problema della sovranità su Gerusalemme
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