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Capitale e tecniche finanziarie
nell’Italia medievale
“capitale” cominciò a indicare una “quantità
di denaro che frutta e si moltiplica”. Il
capi-
talista
divenne così anche il
banchiere
o
finanziere
, che guadagnava semplicemente
muovendo il denaro.
Cambiano certi nomi: dall’“usura”
al “prestito”
Nell’Alto Medioevo il prestito a interesse,
chiamato
usura
, era vietato ai cristiani ed
era prerogativa degli ebrei dal momento che
la loro religione non lo vietava. Ma le leggi
dell’economia sono ferree e la prima di esse
è fare denaro. I cristiani non resistettero alla
tentazione e per i ricchi l’usura divenne ben
presto una prassi normale. La chiamarono
però “
prestito
” e cominciarono a premere
sulla Chiesa perché lo togliesse dall’elenco
dei peccati.
La commenda
Il primo impiego del capitale fu, tuttavia, non
il prestito ad interesse, ma la
commenda
,
un’operazione inventata in Italia per la quale
due persone si associavano per la durata di
un’impresa: una forniva il denaro, l’altra il suo
lavoro; in pratica il capitalista (chiamato
stans
,
perché “stante” fermo in città) finanziava il
mercante (che si metteva in viaggio e che
veniva chiamato “combattente”). Al ritorno
del mercante, il capitalista incassava metà
degli utili; se l’impresa falliva, perdeva tutto.
La cambiale
La
cambiale
o “lettera di cambio” fu inventata
dai mercanti italiani per non viaggiare con il
denaro addosso. Un mercante, per esempio
di Genova, versava a un banchiere di quel-
la città 34 denari e ritirava una cambiale
da
presentare al fratello di quel banchiere che
operava a Palermo. Costui, a presentazione
della cambiale, avrebbe versato al mercante
il valore corrispondente a 32 denari, tratte-
nendone quindi 2 per la commissione. Oggi,
invece, si chiama “cambiale” un “
pagamen-
L’Italia al primo posto
nelle classifiche del commercio
medievale
Nel Basso Medioevo l’Italia raggiunse il pri-
mato assoluto nelle
attività commerciali
.
Che cosa si nasconde dietro questo successo
mai più eguagliato, grazie al quale uno storico
disse: “Alla fine del Trecento, Firenze, Genova
e Venezia stringevano in pugno l’economia
mondiale, dando lezioni anche ad Arabi e Bi-
zantini?”. Dietro le quinte di questa afferma-
zione, gli storici hanno individuato una serie di
invenzioni che gettarono le basi delle odierne
attività contabili e finanziarie.
Il capitale
Molto presto comparve a Firenze una nuova
parola,
capitale
, usata per indicare il “fondo
di un mercante” ovvero il suo “
stock di mer-
ci
” che significava però anche la quantità di
denaro che egli poteva realizzare vendendole
.
Poiché una parte di questo denaro si poteva
utilizzare per concedere
prestiti a interes-
se
a chi voleva intraprendere iniziative ma
non aveva soldi a sufficienza, nel Trecento
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U 1
La rinascita del Basso Medioevo
Un contratto
Due mercanti stipulano
un contratto
di compravendita mentre
il notaio registra l’atto
e un assistente conta
il denaro.
Spazio
economia
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