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CULTURA
1. Un secolo di crisi
Ai molti fattori di crisi politica e istituzionale si accompagnano quelli di natura economica e sociale,
legati sia alle crescenti difficoltà, e in taluni casi al vero e proprio tracollo, del sistema finanziario
ed economico italiano, sia all’inadeguatezza dell’agricoltura a sostenere la vita delle città in rapida
espansione, a causa dell’arretratezza tecnologica e delle persistenti difficoltà demografiche.
Si diffonde, nella vita quotidiana e in quella pubblica, ma anche nelle manifestazioni artistiche,
letterarie e religiose, il senso di una profonda precarietà e incertezza dell’esistenza. Non si pos-
sono capire i tanti aspetti delle scritture contemporanee senza rendersi conto che dietro i luoghi
comuni letterari e poetici c’è una corposa realtà fatta di dolori, afflizioni e morte.
Un grandioso episodio di questa catena endemica di crisi e catastrofi fu costituito dalla terribile
epidemia di peste del 1348. Provenendo dall’Oriente con i carichi delle navi mercantili, penetra
nelle nostre città (e di qui poi nell’Europa intera) una terribile pestilenza che, a causa della sua
forza devastatrice, fu denominata la «morte nera» (a causa del colorito che prendevano i corpi
colpiti dal morbo). Il flagello durerà, con fasi alterne, fino al 1351-1352, con effetti davvero ca-
tastrofici: si calcola che in Italia la popolazione ne venga dimezzata.
2. Gli scrittori e il potere
In questo quadro si colloca il radicale cambiamento che attraversa la condizione degli intellettuali
e degli scrittori. Fino a Dante incluso, l’arte dello scrivere si accompagnava all’esercizio di vere e
proprie attività nei diversi campi delle professioni intellettuali (notariato, medicina, insegnamento
universitario ecc.). La scrittura letteraria e poetica, per così dire, rappresentava una seconda vo-
cazione, libera e in gran parte non utilitaristica, accompagnata e sostenuta dalla prima. Inoltre,
come abbiamo visto più volte, l’intellettuale comunale dedicava una parte rilevante della sua
attività a un impegno di tipo politico e civile.
Nel corso del
XIV
secolo molti di questi legami si indeboliscono e si spezzano. Se Dante speri-
menta il passaggio da intellettuale comunale a intellettuale inserito in una corte signorile, in
Petrarca e Boccaccio questo processo è ormai consumato. Altro tratto caratteristico estrema-
mente importante, che accomuna la vicenda biografica di Petrarca e di Boccaccio e che avrà non
poche conseguenze sulla futura storia dell’intellettuale italiano, è la scelta di intraprendere una
La crisi economico-
finanziaria e sociale:
un mondo precario
e instabile
La peste
Dall’intellettuale
comunale...
… all’intellettuale
senza patria
La partita a scacchi tra il Cavaliere e la Morte. Sequenza tratta dal
film
Il Settimo Sigillo
, di Ingmar Bergman, 1957.
Trionfo della Morte
, 1446, affresco. Palermo, Galleria regionale di Palazzo
Abatellis.
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