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sintesi
Concetti, definizioni, termini e dati fondamentali
geografico favorisce la speciazione perché interrompe il
flusso genico, mentre sulle popolazioni che si separano
agiscono differenti pressioni selettive e fenomeni di de-
riva genetica.
La
speciazione parapatrica
si verifica tra popolazioni
che vivono in territori contigui, tra le quali non vi sono
barriere geografiche, ma il flusso genico è molto ridotto.
La s
peciazione simpatrica
si verifica senza isolamen-
to geografico, quando si instaura direttamente un isola-
mento di tipo riproduttivo che si può originare per accop-
piamenti non casuali o mutazioni che danno luogo a un
meccanismo di isolamento riproduttivo. La
speciazione
simpatrica
istantanea
(
quantum speciation
) avviene
invece in tempi brevi e in due fasi: ibridazione e
poliploi-
dia.
Interessa esclusivamente i vegetali (alcuni di impor-
tanza alimentare come grano, patate, avena ecc.)
Modelli evolutivi
I processi evolutivi avvenuti nel
corso delle ere geologiche sono studiati dalla
macroe-
voluzione
, che possiamo definire come l’evoluzione dei
principali gruppi sistematici (specie, famiglie, o addirit-
tura phyla) o l’evoluzione su grande scala. Oggigiorno
abbiamo a nostra disposizione un’ampia documentazio-
ne fossile, in base alla quale sono stati ricostruiti alcuni
modelli evolutivi
.
Il
cambiamento filetico
consiste in un cambiamento
graduale delle caratteristiche di una specie, che lenta-
mente si trasforma in un’altra.
La
cladogenesi
si verifica quando una specie si suddivi-
de in due o più specie, che coesistono e danno origine
a più linee evolutive. Se le specie derivate dalla ramifi-
cazione sono più di due, il processo prende nome di
ra-
diazione adattativa
, che ha luogo quando una specie si
viene a trovare in un ambiente vergine, privo di competi-
tori e lo colonizza.
L’
evoluzione convergente
è caratteristica di tutte le
specie che si trovano a vivere in ambienti simili e che per
questo assumono forme analoghe (come i mammiferi
marini e i pesci).
L’
evoluzione divergente
si verifica in seguito a una
speciazione di tipo allopatrico: una popolazione si separa
dalle altre e si adatta a un ambiente particolare assumen-
do caratteristiche divergenti (come l’orso bianco rispetto
all’orso bruno).
L’
estinzione
è la scomparsa definitiva di una specie ed è
sempre avvenuta. In alcuni casi però le estinzioni hanno
coinvolto la quasi totalità dei viventi e sono state per que-
sto definite
estinzioni di massa
. La più nota tra queste
avvenne 65 milioni di anni fa, alla fine del periodo Creta-
ceo e portò alla scomparsa di molte forme vegetali e dei
grandi rettili, forse prodotta dall’impatto di un asteroide
con la Terra.
I tempi dell’evoluzione
Il gradualismo filetico
so-
stiene che l’evoluzione è un processo lento e graduale,
e se mancano le testimonianze fossili di queste lente
trasformazioni è perché la documentazione fossile è in-
completa.
Secondo la teoria degli
equilibri punteggiati
(o
inter-
mittenti
) l’evoluzione non è processo continuo, ma è
caratterizzata da lunghi periodi di “stasi”, durante i quali
la specie non si modifica sensibilmente, alternati a pe-
riodi di forte cambiamento, limitati nel tempo (cioè rela-
tivamente brevi) e nello spazio (poiché interessano solo
piccole popolazioni periferiche). Il processo evolutivo
procede “a scatti”.
Secondo
Steven M. Stanley
la selezione naturale può
agire anche a livello di specie, che nascono (con la spe-
ciazione) e muoiono (con l’estinzione), lottando tra loro
per la “sopravvivenza”.
Queste nuove ipotesi rimangono comunque sempre
nell’ambito della biologia evoluzionistica.
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