Esistono in Italia molti plutoni riferibili a età
diverse, ma sempre associati alla formazio-
ne di catene montuose. I plutoni più antichi
si sono formati durante fenomeni che hanno
prodotto catene montuose durante l’oroge-
nesi ercinica (vedi...) tra il tardo Carbonifero
e il Permiano inferiore, alla fine dell’era Pa-
leozoica: le catene montuose che si sono
formate in Italia in questo periodo, tra i 300
e i 260 milioni di anni fa, sono state com-
pletamente smantellate dai fenomeni erosivi
e sepolte sotto rocce più giovani; in Europa
questi sollevamenti sono invece testimoniati
dalla presenza di catene montuose non mol-
to elevate come i Vosgi in Francia, la Foresta
Nera in Germania, e la Selva Boema.
Tra i plutoni italiani riferiti a quest’epoca ri-
cordiamo il batolite sardo, composto preva-
lentemente da graniti; assieme alle rocce
granitiche della Corsica costituisce un unico
blocco: il massiccio cristallino Sardo-Corso
che affiora per 400 km in direzione Nord-Sud
e per circa 100 km in direzione Est-Ovest. (
1
). Queste rocce non hanno subìto sostan-
ziali modificazioni nel corso del tempo.
Altri plutoni, della stessa età di quelli sardi,
sono costituiti da rocce che sono state sog-
gette a forti trasformazioni (a causa di feno-
meni metamorfici) in quanto sono stati coin-
volti nei movimenti compressivi che hanno
generato la catena alpina milioni di anni dopo
la loro formazione. Questi plutoni formano le
più alte montagne delle Alpi: il Monte Bian-
co, il Monte Rosa e il Gran Paradiso nelle
Alpi occidentali; il plutone di Cima d’Asta in
Trentino nella zona orientale, datato a 276
milioni di anni fa.
La catena alpina è inoltre costellata dalla pre-
senza di numerosi altri plutoni più recenti e
collegati alla formazione della catena alpina
(riferibili ai periodi
Eocene e Oligoce-
ne nell’era Terzia-
ria, tra i 60 e i 20
milioni di anni fa):
il più esteso è il ba-
tolite dell’Adamello
composto prevalen-
temente da tonaliti
(
2
) e granodioriti, al
confine tra Lombardia
e Trentino.
Un altro esempio è il
plutone della Val Masi-
no-Val Bregaglia in Lom-
bardia (
3
), che si sviluppa a Nord dell’Adda,
nell’alta Valtellina, dal quale si cava una roc-
cia particolare chiamata “ghiandone” (gra-
nodiorite con grossi cristalli di K-feldspato),
molto usato in edilizia (
4
).
Nelle Alpi occidentali vale la pena citare un
piccolo plutone, il plutone di Biella nella valle
del torrente Cervo, la cui età è di 30 milio-
ni di anni, composto oltre a graniti e mon-
zoniti, anche da sieniti. La sienite della valle
del Cervo è nota anche come sienite della
Balma, dal nome del centro abitato dove
era ubicata la principale cava di estrazione.
È una pietra famosa in tutto il mondo per la
sua colorazione scura tendente al violetto,
ma anche per la sua radioattività superiore
alla media; è stata coltivata come pietra da
costruzione e impiegata prevalentemente
nelle pavimentazioni di vie e piazze e nei ri-
vestimenti di edifici a Torino e Milano.
Un altro plutone legato a fenomeni più re-
centi, ha portato alla formazione di parte
dell’isola d’Elba e dell’arcipelago toscano.
L’isola d’Elba in particolare, è formata da due
plutoni costituiti da granodiorite: uno (età 7
milioni di anni) forma nella parte occidenta-
le il massiccio del monte Capanne, l’altro si
trova nella parte orientale dell’isola (età 5 mi-
lioni di anni), è ricoperto da rocce calcaree e
metamorfiche ed è stato determinante per
la formazione dei giacimenti di ematite, ma-
gnetite e pirite di questa parte dell’isola.
S
cheda
1
I plutoni italiani
Figura 1
Affioramenti del
batolite granitico
sardo-corso.
Figura 2
Tonalite dell’Adamello.
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Chiavenna
Monte Gruf
Monte Spluga
Monte Disgrazia
Corni Bruciati
Lago di
Novate
Mezzola
Lago di Como
Fiume Adda
Sondrio
San Martino
Verceia
N
Fiume Mera
Val Masino
ghiandone
serizzo
granito di Novate Mezzola
roccia incassante
Figura 3
Il plutone della Val Masino-Val
Bregaglia in Lombardia affiora in una zona
situata al confine con la Svizzera.
Figura 4
Ghiandone della Val Masino:
misura 2 x 4 x 3 m e pesa circa 60 t.
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