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I Franchi, il Papato e Carlo Magno
SEI QUI
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A L T O M E D I O E V O B A S S O ME D I O E VO
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La vittoria di Carlo Martello riempì di gioia la Chiesa che,
da sempre, seguiva con particolare affetto le vicende del
popolo franco
. Esso, infatti, non era mai stato ariano, co-
me gli altri Germani, ma si era convertito direttamente dal
paganesimo al
cattolicesimo
addirittura nel
V secolo
,
quando i cavalieri di altre tribù germaniche scorrazzavano senza freni per
l’Europa, attaccavano città e monasteri e li razziavano anche in nome della lo-
ro diversa fede.
I Franchi si erano dati questo nome perché, nella loro lingua,
frank
vuol dire
“libero”. Ancora oggi questo termine e i suoi derivati hanno mantenuto lo stes-
so significato: “porto
franco
”, per esempio, vuol dire “porto libero da dogane”
oppure “trasporto di merci esenti da tasse”, così come “parlare
francamente
significa “parlare liberamente”.
Nel corso di qualche generazione i Franchi si trasformarono da un gruppo di-
sordinato di tribù in un popolo relativamente compatto, capace di scacciare o
assoggettare altri Germani e di insediarsi nel territorio che i Romani avevano
chiamato
Gallia
e che da loro prese il nome di
Francia
. Erano temutissimi e
considerati quasi invincibili grazie al fatto che erano stati i primi a copiare da-
gli Unni l’uso della
staffa
. Ne avevano
fatto un formidabile appoggio per il ca-
valiere inaugurando un nuovo modo di
combattere senza scendere da caval-
lo e usando pesanti lance che punta-
vano dritte al cuore dell’avversario.
Fu ai Franchi che i pontefici comincia-
rono a rivolgersi per liberarsi di due
scomodi “padroni”: i
Longobardi
che,
come hai studiato nel Capitolo 4, mi-
nacciavano di conquistare tutta l’Italia,
e i
Bizantini
, sempre in lite con il ve-
scovo di Roma su ogni genere di que-
stioni amministrative e religiose.
L’occasione decisiva si creò intorno al-
la metà dell’VIII secolo.
2.
Fra tutti i Germani,
i papi prediligono
i Franchi
n
Carlo Martello
La miniatura del X secolo raffigura Carlo
Martello (a sinistra), maestro di Palazzo
del Regno dei Franchi, con il figlio Pipino
(a destra), detto Pipino il Breve, destinato
a diventare re dei Franchi. “Martello”
significava “piccolo Marte”, dal nome del dio
romano della guerra.
In basso si vede un amanuense incaricato
di registrare le parole di Carlo Martello,
certamente colto in un momento
fondamentale della sua vita.