Patrioti in armi: una storia globale del Risorgimento

Il Risorgimento fu un’epopea di vite globali. Dopo il Congresso di Vienna, i patrioti italiani non si rassegnarono al ritorno del vecchio ordine. Dalle praterie latinoamericane, fino alle montagne del Peloponneso e ai campi di battaglia della Virginia, guerre e rivoluzioni offrirono una causa potente per cui battersi, sognando un’Italia unita, libera e indipendente. In un’epoca di sogni romantici, combattenti e volontari costituirono una vera e propria avanguardia che marcò in senso atlantico la storia risorgimentale, dimostrando l’assoluta compatibilità tra nazionalismo e internazionalismo e collocando la questione italiana nel più ampio panorama mondiale. La loro circolazione si intrecciò indissolubilmente a quella di esuli, imprenditori, giornalisti, pionieri e migranti economici in cerca di fortune. Il patriottismo in armi fu un’avventura senza confini, che definì un’agenda non ufficiale di politica estera, fondata sul principio dell’autodeterminazione e imbevuta di nozioni quali civilizzazione, progresso e sovranità popolare.

Si parlerà di:

  • Introduzione. Verrà introdotta la categoria di volontariato in armi, presentandone la genealogia, gli approcci e la metodologia in ottica di una storia globale.

  • L’avventura nel Nuovo Mondo, 1815-1830. Durante l’età delle rivoluzioni, l’America Latina si trasformò in una terra di avventura, dove realizzare progetti di rivincita. Sotto le bandiere dei libertadores, i volontari italiani ridefinirono l’ordine politico degli antichi vice-regni spagnoli.

  • La resistenza all’assolutismo, 1821-1828. Le guerre civili in Spagna e Portogallo non furono semplici conflitti dinastici, ma una disputa tra liberalismo e assolutismo che investì case dinastiche, legioni di combattenti e forze politiche di tutta Europa.

  • La crociata ellenica, 1821-1829. La guerra d’indipendenza greca fu invocata come l’ultima crociata contro il dispotismo ottomano. La Grecia era celebrata come un’antica sorella dell’Italia latina, pertanto il suo destino si sovrapponeva a quello della civiltà occidentale.

  • Una nuova Troia, 1843-1848. La Legione Italiana di Garibaldi fu il prototipo del futuro esercito nazionale. Tra le mura di una Montevideo sotto assedio, centinaia di italiani indossarono per la prima volta la camicia rossa. Fu lì che nacque il mito globale dell’eroe dei mondi.

  • La Nueva Roma, 1855-1856. In un angolo della pampa argentina, il mito dell’antica Roma fu resuscitato e messo al servizio di un progetto di colonizzazione per i vinti del Risorgimento.

  • La guida delle nazioni libere, 1861-1865. La Guerra civile americana fu un conflitto globale: oltre un quarto dei combattenti dell’esercito unionista proveniva da Paesi stranieri. Migliaia di combattenti italiani risposero con favore alla chiamata di Abraham Lincoln. In gioco c’era il futuro della democrazia.






Relatore


Alessandro Bonvini è ricercatore presso l’Università di Salerno. Insegna storia contemporanea e didattica della storia. È stato assegnista presso la Scuola Superiore Meridionale, l’Istituto Italiano per gli Studi Storici e Max Weber Fellow presso l’European University Institute. È membro del comitato di redazione de «Il Mestiere di Storico» e della «Rassegna Storica del Risorgimento». È autore dalla monografia Risorgimento Atlantico. I patrioti italiani e la lotta internazionale per le libertà (Laterza, Roma-Bari, 2022).

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

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