
Il rapporto tra italiano e fiorentino
Gli obiettivi
Che l’italiano derivi dal fiorentino è cosa risaputa; tuttavia, ciò non è sempre supportato da dati concreti, né viene spiegato come, quando e perché toscano e fiorentino si siano differenziati. La lezione intende presentare sul piano storico e con riferimento al presente le convergenze e le divergenze tra la lingua nazionale e la lingua di Firenze.
Si parlerà di:
- La fiorentinità dell’italiano. Si presenteranno i fenomeni fonetici e morfologici che provano la dipendenza dell’italiano letterario dal fiorentino trecentesco.
- Il fiorentino argenteo. Si presenteranno i tratti evolutivi della parlata di Firenze alla fine del Trecento, per documentare le innovazioni rispetto alla lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio.
- Il modello di volgare scritto nelle Prose del Bembo. Si documenterà il ritorno al Trecento operato dal Bembo, ma anche i tratti che l’autore non accoglierà.
- Il Vocabolario della Crusca. Più che alle grammatiche, l’espansione del fiorentino si deve alla lessicografia, cioè al successo, pur contrastato, del Vocabolario della Crusca, che impose vari geosinonimi toscani.
- Prima e dopo Manzoni. Il richiamo di Manzoni all’uso vivo fiorentino, realizzato prima con l’edizione definita dei Promessi Sposi, e poi con gli interventi pubblici, porta un nuovo modello di fiorentinità nell’italiano post-unitario.
- Dall’asse Roma-Firenze all’italiano di oggi. Nel corso del Novecento, la forbice tra fiorentino e italiano standard si è accentuata. Si illustreranno i tratti fiorentini estranei all’italiano contemporaneo e certe tendenze anti-toscane della lingua di oggi.
Relatore
Paolo D’Achille è professore ordinario di Linguistica Italiana. Dal 1 novembre 2000 insegna presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre. Dal 28 aprile 2023 è Presidente dell’Accademia della Crusca. Nel 2024, la Ministra della Cultura della Repubblica francese Rachida Dati gli ha conferito il grado di Ufficiale dell’Ordine delle arti e delle lettere. Nel corso della sua carriera si è occupato di vari temi e problemi di storia della lingua italiana, studiando in particolare i rapporti tra il parlato e lo scritto, come la lingua del melodramma e del teatro e le scritture esposte, ma focalizzandosi anche su vari aspetti dell’italiano contemporaneo. Negli ultimi anni ha svolto (da solo o in collaborazione con altri studiosi) ricerche sul lessico e la formazione delle parole in prospettiva storica. Ha inoltre condotto ricerche sulla situazione linguistica romana e laziale, con particolare riferimento alla produzione scritta dei secoli XIV-XVIII, e su problemi di fonetica, morfologia, sintassi e lessico del dialetto romanesco dall’Ottocento a oggi. Ha pubblicato, insieme a Claudio Giovanardi, il Vocabolario del romanesco contemporaneo (Newton Compton, 2023).
Moderatore
Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education
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