Dante e il «genere drammatico»

Gli obiettivi


Tradizionalmente, il titolo del poema dantesco è stato interpretato in due maniere, riconducendolo a un riferimento di carattere stilistico o allegorico, oppure riferendolo al genere letterario della commedia, che ha un inizio negativo ma si conclude con un lieto fine, così com’è indicato dall’Epistola a Cangrande (che tuttavia parte della critica continua a ritenere non dantesca). Si propone di introdurre nella discussione una terza, intermedia, interpretazione, già segnalata da Boccaccio, che ricondurrebbe il titolo di Commedia al «genere drammatico», nel senso di dialogico, secondo una categoria che attraversa l’esperienza tardo-antica e medievale.

Si parlerà di:

  •  Genus dragmaticum. Si proporrà un excursus sulla categoria di «genere drammatico», dalla nozione platonica al Medioevo, fornendone una definizione non esclusivamente stilistica. Si rifletterà inoltre sulla natura della «tragedia», mostrando ciò che la distingue dal poema tragico-storico ai tempi di Dante.

  • Dante personaggio dialogante e Dante narratore. Si farà luce sulla doppia posizione del personaggio dantesco, nonché sul suo particolare statuto nell’invenzione del viaggio oltremondano.

  • Stile, modo, allegoria. Sarà chiarito come il riferimento al genere drammatico possieda una triplice valenza, tanto stilistica e modale quanto allegorica.

  • «Materia» comica. Verrà proposta una contrapposizione tra materia comica e materia tragica, mostrando il trattamento che alcuni personaggi (Enea, Euripilo, Ulisse, Rifeo) subiscono all’interno del poema virgiliano e della «tragedìa» antica.

  • Dante, la sua storia e la Storia del suo presente. In che modo questa interpretazione del titolo Commedia si relaziona alla biografia dantesca e al contesto storico nel quale si muoveva lo scrittore? La lezione si concluderà tentando di rispondere a questa domanda.


Relatore


Piermario Vescovo insegna Storia del teatro presso l’Università «Ca’ Foscari» di Venezia, dove prima ha insegnato Letteratura italiana. Si è occupato di drammaturgia italiana, di teoria e storia della teoria del testo drammatico e dello spettacolo, del rapporto tra letteratura e arti visive. A Dante ha dedicato due libri: Il tempo di Dante (Roma, Salerno, 2019); Il teatro della Commedia. Dante e il genere drammatico (Roma, Carocci, 2023). Altri suo titoli – connessi alla prospettiva di questi studi - “A viva voce”. Percorsi del genere drammatico (Venezia, Marsilio, 2015); L’incerto fine. La peste, la legge, il teatro (Venezia, Marsilio, 2020); “Nei decreti di Venezia”. Legge tragica e giurisprudenza comica in Shakespeare (Venezia, Marsilio, 2023).

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

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