Neutralisti e interventisti in Italia alla vigilia della prima guerra mondiale (1914-1915)

Tra l’autunno del 1914 e la primavera del 1915 le piazze italiane videro il confronto spesso violento tra le forze che auspicavano l’intervento nel conflitto e quelle che chiedevano che venisse mantenuta la condizione di neutralità. La lezione ripercorre i nodi principali di quel confronto politico-culturale così significativo per la storia d’Italia.

Si parlerà di:

  • La proclamazione della neutralità. Vengono analizzate la situazione delle forze politiche in Italia al momento dello scoppio della guerra e le diverse reazioni delle cancellerie europee.

  • Nascita dell’interventismo. Vengono esposte caratteristiche e diversità delle prospettive del fronte interventista. Si discute anche il modo in cui nazionalisti e democratici riescono a trovare una sintesi politica e il ruolo svolto dal Re e dal governo Salandra.

  • Le componenti del neutralismo. Si presentano gli obiettivi dei neutralisti che, divisi tra socialisti, cattolici e giolittiani, si muovono in ordine sparso e persino in conflitto tra loro, facilitando la sconfitta anche in termini di immaginario politico.

  • Una guerra civile. In quei dieci mesi in cui l’Italia si manterrà neutrale, nel Paese si combatte una vera e propria guerra civile a bassa intensità, prefigurando i futuri scenari del conflitto che all’inizio degli anni Venti preannuncia la «marcia su Roma».

  • Cause della rimozione storica del neutralismo nella storia d’Italia. Si indagano le ragioni della rimozione politica e storiografica del neutralismo che nei manuali di storia, anche dopo la caduta del fascismo, ha continuato a lungo ad essere considerato come un movimento predestinato alla sconfitta.






Relatore


Fulvio Cammarano è professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Bologna. Ha studiato a Oxford (1985-1886), PhD all’Università di Torino (1988) e insegnato storia italiana e britannica all’Università di Passau (1998). Dirige la collana «Quaderni di Storia» dell’editore Mondadori Education. Attualmente è direttore del Master di giornalismo dell’Università di Bologna. Nei suoi lavori si è occupato di storia politica italiana e inglese, con particolare riferimento ai contesti costituzionali e culturali. Collabora con numerosi quotidiani e con il settimanale «La Lettura».

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education

 

Dal nostro Catalogo

STORIA CONTEMPORANEA

Dal XIX al XXI secolo - Seconda edizione

Fulvio Cammarano, Maria Serena Piretti, Giulia Guazzaloca


Questo volume, realizzato come uno strumento didattico per gli insegnamenti di Storia contemporanea nei Corsi di laurea universitari, ha l'ambizione di offrire uno sguardo ampio sulla storia dell'Ottocento e del Novecento e un quadro critico dei tanti fili che uniscono il passato al presente. Spaziando cronologicamente dal Congresso di Vienna ai giorni nostri, si contraddistingue, rispetto agli altri manuali di Storia contemporanea, per tre elementi caratterizzanti. In primo luogo l'attenzione rivolta alla dimensione politico-istituzionale delle trasformazioni avvenute tra XIX e XXI secolo; in questo modo, e senza tralasciare gli aspetti economico-sociali e culturali, si dà conto dei tanti processi che hanno segnato la modernizzazione politica durante l'età contemporanea. Il secondo elemento distintivo è dato dalla scelta di superare la prospettiva eurocentrica propria di molti manuali a favore di una trattazione globale del «sistema mondo». L'attenzione rivolta alle dinamiche delle relazioni internazionali e l'ampio spazio riservato alle diverse aree del mondo (Europa, Americhe, Medio Oriente, Africa, Asia) scaturiscono dalla consapevolezza che i recenti fenomeni di globalizzazione presentano in realtà una sedimentazione storica assai profonda. Infine il volume si caratterizza per la presenza di analisi «trasversali» su molti fenomeni e problemi che continuano ad avere un peso rilevante nella contemporaneità politica: dalla questione mediorientale al fondamentalismo islamista, dai processi migratori ai movimenti di emancipazione delle donne, dal sistema di Welfare State all'integrazione europea, dalle nuove potenze emergenti al riesplodere del nazionalismo nelle sue varie accezioni.
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ABBASSO LA GUERRA!

Neutralisti in piazza alla vigilia della Prima guerra mondiale in Italia

Fulvio Cammarano


Questo non è un libro sull'Italia alla vigilia della Prima guerra mondiale, ma un'indagine su cosa la gente comune ha fatto per rimanerne fuori. Attraverso le vicende, spesso violente, occorse dall'agosto 1914 al maggio 1915 in oltre cinquanta città e in molte decine di paesi, si è, per la prima volta, portato alla luce la prassi del neutralismo in Italia, vale a dire l'altra faccia di quella strisciante guerra civile che di solito vede come protagonista l'interventismo. Emerge dal viaggio nelle piazze neutraliste una realtà a geometria variabile, per tempi, modi e caratteristiche sociali, ma sempre espressione di una più o meno ribelle o rassegnata «eccedenza» rispetto alla grande politica. Nei mesi in cui si gioca il destino del Paese, il neutralismo fa emergere un disagio che è un intellegibile, per quanto scomposto, segnale di dolente dissociazione popolare (l'affollata ritualità religiosa pro pace, la rilevante presenza pubblica delle donne, la vivace partecipazione dei soldati, l'incremento di azioni attribuite alla «teppa»). Che il segnale non abbia trovato una adeguata sintesi politica a livello nazionale nulla toglie alla forza, anche disperata, di quel movimento a cui, a cent'anni dagli avvenimenti, va restituito il giusto posto nella storia d'Italia.
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IL MONDO CI GUARDA

L'Unificazione Italiana nella stampa e nell'opinione pubblica internazionali (1859-1861)

Michele Marchi, Fulvio Cammarano


Se fino alla prima metà dell'Ottocento la nostra penisola è stata terra di conquista e teatro di sanguinose contese dinastiche all'insegna del divide et impera, nel periodo 1859-1861 il lento e spesso contraddittorio processo di unificazione cattura l'attenzione delle opinioni pubbliche europee e mondiali. Garibaldi, Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele, Minghetti, Ricasoli, e molti altri diventano i protagonisti delle cronache di politica internazionale e degli editoriali dei principali quotidiani e dei più letti periodici dell'epoca. Il mondo osserva la penisola con un misto di apprensione, curiosità ed entusiasmo e per la prima volta da molti secoli (forse dall'epoca dell'Impero romano) l'Italia nel suo farsi si scopre protagonista mondiale. Emergono la stima, l'ammirazione, la curiosità e il coinvolgimento per un processo di unificazione che molti osservatori stranieri interpretano alla luce delle dinamiche interne ai loro Paesi. Le pagine di questo volume, raccogliendo l'eco della stampa di una ventina di Stati Nazione, offrono al lettore, a centocinquanta anni da quei momenti cruciali, istantanee fedeli dell'importanza attribuita da tutto il mondo all'emersione di una nazione, quella italiana, erede di una delle più grandi culture della civiltà occidentale. Il volume si rivolge a studiosi, studenti e appassionati di Storia contemporanea.
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