La schiavitù era, storicamente, la condizione per cui un individuo perdeva tutti i diritti di persona libera e diventava proprietà di un altro individuo (schiavo). Il proprietario di uno schiavo aveva diritto di vita e di morte su di esso e sulla sua famiglia, e aveva diritto a sfruttarne il lavoro senza fornire nessun compenso per esso; spesso il costo per il lavoro degli schiavi era limitato al necessario per la loro sopravvivenza. Uno schiavo poteva nascere in questa condizione, se figlio di schiavi, oppure poteva perdere la libertà in determinate situazioni, le più comuni delle quali erano la cattura in guerra o la schiavitù per debiti, per cui un debitore, se non era in grado di rimborsare il proprio creditore, diventava egli stesso una sua proprietà.
La schiavitù nell'antichità | La schiavitù era ampiamente praticata ed accettata nella gran parte delle civiltà antiche, ed era regolata dalle leggi e dalle consuetudini come ogni altra pratica economica. Tra le antiche civiltà, quella romana ha rappresentato il culmine delle società schiavistiche, nelle quali il lavoro degli schiavi rappresentava una componente essenziale dell'economia: uno dei più importanti frutti delle guerre di conquista, per i Romani, era l'acquisizione di nuovi schiavi. Anche l'antica Grecia basava gran parte della sua economia sugli schiavi, tanto è vero che ad Atene per lunghi periodi ci sono stati più schiavi che uomini liberi. È importante notare che a quei tempi la schiavitù non aveva nessun legame con concezioni razziste, ed infatti la maggior parte degli schiavi erano di origine europea. |
La schiavitù nel nuovo mondo | La schiavitù ha rappresentato un elemento fondamentale anche durante il periodo del colonialismo europeo, durante il quale gli schiavi venivano catturati direttamente o acquistati dalle popolazioni locali soprattutto in Africa, per essere trasportati nelle colonie per lavorare, solitamente nelle Americhe. |
La schiavitù oggi | La schiavitù fu messa in discussione per la prima volta nel Settecento dall'Illuminismo. Fu abolita dapprima nei territori europei inglesi e francesi e poi, via via, nel resto del mondo. L'ultimo paese dell'area di influenza europea che abolì formalmente la schiavitù fu il Brasile nel 1888. Oggi la schiavitù è una condizione formalmente illegale in quasi tutto il mondo, anche in seguito all'adozione presso le Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. |