Nel 683 a.C. la monarchia ad Atene venne rimpiazzata dall'arcontato, nel quadro di una evoluzione aristocratica. Gli arconti duravano in carica un anno, e poi alla scadenza del mandato confluivano nell'Areopago, un senato con funzioni giudiziarie e di controllo politico generale. Nascita e ricchezza governavano l'accesso alle magistrature.
Le leggi di Dracone del 621-4 a.C. operarono una prima importante riforma: Venne abolita la vendetta del sangue: il giudizio fu demandato all'Areopago, anche se l'esecuzione della sentenza spettava alle famiglie delle vittime.
Nel 594-93 a.C. Solone, eletto arconte con poteri dittatoriali, promosse la riforma timocratica (datimè, cio� "censo") che divise la societ� ateniese in quattro classi di censo:
i Pentacosiomedimni, i proprietari terrieri con rendite di almeno 500 medimni di grano ovvero la classe dei pi� ricchi;
i Cavalieri con rendite di almeno 300 medimni cioè quanto basta per procurarsi l'armatura e il cavallo;
gli Zeugiti con rendite di almeno 200 medimni per l'armamento oplitico;
i Teti, ovvero i nullatenenti spesso ridotti in schiavit�.
(un medimno equivaleva a circa 52 litri).
Tutti avevano diritto a partecipare al tribunale popolare (Eliea) e all'ecclesia (assemblea popolare a democrazia diretta), la quale eleggeva, fra le prime tre classi, il consiglio dei 400, con funzioni di supplenza, e gli arconti e i tesorieri, che dovevano appartenere alla prima classe. L'Areopago conservò la sua struttura e le sue funzioni giudiziarie e di supervisione politica.
Dal 560-510 a.C. dominò Atene in qualità di tiranno Pisistrato, cui successe il figlio Ippia (527). L'assassinio del fratello di Ippia, Ipparco (dovuto in realtà a una vendetta privata), portò al rovesciamento della tirannide.
Nel 508-7 a.C. la costituzione di Clistene abolì i gruppi gentilizi. La sua costituzione venne poi ulteriormente riformata in senso democratico nell'età di Pericle (dal 462 in poi).
Si ebbero così 10 tribù territoriali (file), ciascuna delle quali comprendeva un distretto montano, uno di pianura e uno costiero, dalle quali si sorteggiavano 50 delegati a testa che entravano, dopo un esame (docimasia), nel consiglio dei 500 (Bul�), comitato permanente di governo in nome dell'ecclesia (assemblea generale del popolo). Ogni gruppo di 50, nella Bulè, governava la città per un decimo dell'anno (36 giorni, cioè una pritania).
I periodi di pritania delle varie tribù scandivano l'anno secondo un calendario politico, che si affiancava a quello religioso. L'istituto dell'ostracismo permetteva poi di esiliare, con una semplice votazione, i cittadini ritenuti pericolosi per la citt�.
L'accesso e l'elezione alle altre funzioni (arcontato, Areopago, Eliea) rimaneva regolato dalle leggi di Solone. I membri dell'Eliea e della Bul&�grave;, inoltre, ricevettero, a partire dal 461, una diaria (misthophoria).
Dall'arconte polemarco dipendevano 10 strateghi (comandanti militari) eletti dall'assemblea popolare o ecclesia. Essendo gli strateghi rieleggibili, questa carica acquisì col tempo un'importanza politica crescente, soprattutto a partire dal 487, quando anche gli arconti iniziarono ad essere eletti eletti mediante sorteggio fra 500 candidati appartenenti alle prime due classi, cui si aggiunse, nel 458, la terza.
la schiavitù nell'antichità
Schiavitù ad Atene
La schiavitù era ampiamente praticata ed accettata nella gran parte delle civiltà antiche, ed era regolata dalle leggi e dalle consuetudini, come ogni altra pratica economica. Anche ad Atene, infatti, la schiavit� aveva un ruolo fondamentale.
Infatti la polis aveva necessit� degli schiavi per dare la possibilit� ai cittadini di partecipare alla vita politica. Gli schiavi divennero oggetto da commerciare: potevano essere comprati e venduti.
I cittadini avevano il dovere del servizio militare perciò, mentre i padroni erano in guerra, gli schiavi dovevano svolgere tutti quei lavori e quei servizi di cui i cittadini non avrebbero avuto modo di occuparsi; come ad esempio i lavori domestici, nelle botteghe degli artigiani, gli svariati compiti legati al commercio, soprattutto nei porti, e, infine, (come in tutta l'Attica e quindi non solo ad Atene) i lavori nei campi e nelle miniere.
Per ottenere informazioni sulla schiavitù anche a Sparta puoi cliccare qui Sparta