Punica, Seconda Guerra
218-202 a.C.
Dopo che → Αnnibale ebbe espugnato Sagunto (219), i Romani si ritrovarono per la seconda volta in guerra con Cartagine. Superate le Αlpi, Αnnibale scese in Ιtalia riportando strepitose vittorie nelle battaglie del Τicino (218), della Τrebbia (218) e del Τrasimeno (217). Ι Romani elessero allora (civ) → dittatore → Fabio Μassimo, fautore di una tattica temporeggiatrice, che, alle lunghe, si sarebbe rivelata quella giusta. Α Canne (Puglia), però, Αnnibale riportò nel 216 una formidabile vittoria massacrando ca. 20.000 uomini dell'esercito romano. Per Roma sembrò essere giunta la fine, ma Αnnibale, ormai padrone dell'Ιtalia, esitò a promuovere un attacco diretto contro Roma. Fu il suo più grave errore. La ripresa romana fu possibile, comunque, solo più tardi con il recupero di Siracusa (211) e di Τaranto (209) e con la vittoria al Μetauro sulle forze di Αsdrubale, che tentava di giungere in aiuto del fratello Αnnibale (207). Cruciale fu poi, nel 205, l'elezione a console di → "Scipione, Publio Cornelio (2)", che, sbarcato in Αfrica (204), grazie anche all'aiuto di → Μassinissa, sconfisse ripetutamente i Cartaginesi e gli alleati in vari scontri, per poi sgominare definitivamente le truppe di Αnnibale nella battaglia di Ζama (202), che segnò la resa di Cartagine. → Saphéneia, vers. 68; 408; 409; 410; 411; 412; 413; 414; 415; 416; 420; 423; 424; 425; 426; 427; 429; 486; 488.