Eliodoro

Vita Nato a Emesa (Siria) nella prima metà del IV sec. d.C. (ma un tempo si collocava, certo a torto, la sua nascita addirittura un secolo prima), Eliodoro ci dice al termine del suo romanzo di essere legato alla stirpe del dio Helios, venerato nella sua città natale. Fonti cristiane affermano, non si sa con quanto fondamento, che Eliodoro avrebbe composto il suo romanzo nella giovinezza, per poi convertirsi al cristianesimo e divenire vescovo di Tricca (Tessaglia) al tempo dell'imperatore Teodosio (379-395). 

Caratteristiche generali dell'opera Le storie etiopiche di Teagene e Cariclea, in 10 libri, raccontano le vicende della giovane Cariclea, figlia dei due sovrani etiopi Persinna e Idaspe, esposta dalla madre perchè nata di carnagione chiara. Cariclea viene allora allevata da Caricle, sacerdote di Delfi, fintantoché un giorno si innamora del nobile Teagene, discendente di Achille. I due, convinti dalle parole del vecchio Calasiri, abbandonano Delfi per recarsi alla volta di una terra che l'oracolo ha indicato come meta per il conseguimento della loro felicità. Dopo varie peripezie, rapimenti, separazioni e ritrovamenti, Teagene e Cariclea giungeranno prigionieri proprio in Etiopia, dove la ragazza, catturata per essere sacrificata, verrà riconosciuta dai genitori e potrà, così, convolare a felici nozze con il suo innamorato.

Lingua e stile La lingua di Eliodoro è un complesso pastiche di koiné parlata del III-IV sec. d.C. (in cui non sono esclusi veri e propri volgarismi) fusa con reminescenze letterarie di vario tipo, dalla letteratura arcaica fino a quella recentissima (notevoli, in tal senso, i riecheggiamenti delle opere stesse di Giuliano). A rendere più complessa la lettura di questa curiosa mistione linguistica è il tono sentenzioso, caratterizzato dal frequente ricorso a sentenze proverbiali; e, soprattutto, una sintassi quanto mai elaborata, fatta di frasi lunghe, caratterizzate da ampi incisi e gusto per la variazione (una stessa proposizione, p.es., può reggere un participio predicativo e un'infinitiva). Si può, in altre parole, parlare di un vero e proprio stile barocco, la cui complessità si è cercato di illustrare in varie osservazioni poste a commento delle versioni scelte.

Vedi versioni 593-599, alle pp. 518-522 di Saphéneia.

@LibroPiù: Nuove versioni

690 Αpparizione di Τeagene a cavallo***
691 Dal racconto di Persinna: una strana nascita (1)**
692 Dal racconto di Persinna: una strana nascita (2)****