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Stadio
Il termine greco stádion ha tre diversi significati; esso può essere:
1) un’unità di misura di diffusione panellenica, ma di lunghezza variabile fra i 176 e 213 metri;
2) un tipo di corsa, il più diffuso fra i Greci e la più antica fra le specialità delle Olimpiadi; corrisponde più o meno ai nostri 200 m. piani;
3) la pista di terra battuta su cui si svolgeva la corsa omonima; essa variava a seconda delle misure nazionali (il minimo era nelle gare di Delfi, 173 m. ca; nelle Olimpiadi, 192 m. ca.); la pista aveva la forma di un rettangolo con un lato corso rettilineo e l’altro curvilineo; un dispositivo di barriere noto con il nome di balbídes garantiva l’allineamento alla partenza e lo scatto simultaneo dei concorrenti, che probabilmente svolgevano la loro gara in corsie separate (ma questo punto è incerto e discusso); i lati lunghi del perimetro erano spesso delimitati da parapetti o scanditi da cippi.
Agli spettatori erano destinati appositi sistemi di balconi (naturali o artificiali) sulle alture circostanti la pista, e solo più tardi, a partire dall’età imperiale, si diffuse l’uso delle gradinate in pietra o in legno (amovibili). Poco per volta lo stadio divenne sede di manifestazioni sportive assai varie (a Roma, per esempio, i combattimenti fra i gladiatori).
[Federico Condello] |